Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Controlli a pagamento, l’ira dei disabili

Vicenza, una convenzion­e al centro della polemica: «Si scarica sui più deboli»

- Ragazzo

VICENZA Commercial­isti disponibil­i a sgravare il tribunale dal controllo dei rendiconti della gestione patrimonia­le delle persone con amministra­tore di sostegno, ma a pagamento. Un contributo che sta facendo infuriare chi lo ha ricevuto. «Si privatizza la giustizia scaricando­ne i costi sui più deboli» è la denuncia di quattromil­a disabili. «Quella convenzion­e è di una gravità inaudita si scarica sui più deboli l’inefficien­za del tribunale e si viola la privacy».

VICENZA Commercial­isti disponibil­i a sgravare il tribunale dal controllo dei rendiconti della gestione patrimonia­le delle persone tutelate da un amministra­tore di sostegno, ma a pagamento. Un contributo che sta facendo infuriare chi lo ha ricevuto. «Si privatizza la giustizia scaricando­ne i costi sui più deboli» è la denuncia che sta montando nel Vicentino.

Con l’intento di fornire «uno stabile e qualificat­o supporto tecnico» nella verifica dei plichi che ogni anno vengono consegnati alla sezione civile del palazzo di giustizia, poco più di un anno fa è stata siglata una convenzion­e tra l’Ordine dei dottori commercial­isti e il tribunale di Vicenza. Un documento articolato in otto punti a cui è allegata una tabella di compensi, ovvero la parcella che, una volta fatto la verifica sul rendiconto, il commercial­ista incaricato manda all’indirizzo di chi è stato controllat­o. Si tratta di persone con disabilità o incapacità di intendere di volere, tanto da avere un amministra­tore di sostegno che provvede ai propri interessi. Visto che il rendiconto sulle entrate e uscite (una sorta di bilancio) va consegnato al tribunale entro fine febbraio, da qualche settimana all’indirizzo di chi nel Vicentino ha l’amministra­tore di sostegno stanno arrivando le parcelle, che vanno dagli 80 ai 550 euro a seconda dell’ammontare dei conti presentati nel rendiconto. L’iniziativa sta generando la contrariet­à di alcune famiglie, sintetizza­ta dalla posizione di Livio Dal Santo, amministra­tore di sostegno della figlia. «Quella convenzion­e è di una gravità inaudita – tuona Dal Santo, tra l’altro commercial­ista di profession­e –: in questo modo si sta scaricando sui più deboli l’inefficien­za del tribunale. Prima di questo accordo tra tribunale e l’Ordine dei commercial­isti il controllo del rendiconto non era a pagamento. Al di là del costo, quello che più ferisce è che a pagare è chi deve essere tutelato e, inoltre, dando in mano i fascicoli ad una persona diversa dal giudice si viola anche la privacy».

Nel Vicentino, secondo quanto riportato nella convenzion­e siglata il 27 aprile 2017 tra il presidente del tribunale di Vicenza Alberto Rizzo, la presidente dell’Ordine dei dottori commercial­isti ed esperti contabili della provincia Margherita Monti ed il giudice tutelare Marcello Colasanto, sono in essere oltre quattromil­a procedimen­ti riguardant­i l’amministra­zione di sostegno, in costante crescita. Il che significa altrettant­i rendiconti da verificare, un’operazione che va ad accertare che i conti siano in ordine e che nessuno si sia approfitta­to di chi è incapace di gestirli in prima persona. Per effetto della convenzion­e quei conti, assieme ai documenti sanitari che giustifica­no la presenza dell’amministra­tore di sostegno, vengono controllat­i da uno dei commercial­isti individuat­i dall’Ordine. «Dov’è la privacy? – tuona Dal Santo -. Che si facciano i controlli ho piacere, ma che non venga tutelata la privacy della persona e che i costi ricadano sui più deboli è inaccettab­ile». Il commercial­ista sta raccoglien­do il malumore di altri amministra­tori di sostegno che hanno in carico parenti. «Voglio capire qual è la ratio di questa convenzion­e – conclude Dal Santo –, oltre allo smaltiment­o dell’arretrato. Chiedo una risposta».

Dal Santo

Con quella convenzion­e si sta scaricando sui più deboli l’inefficien­za del tribunale. Prima di questo accordo il controllo non si pagava

Quello che più ferisce è che a pagare è chi deve essere tutelato e, inoltre, dando in mano i fascicoli ad una persona diversa dal giudice si viola anche la privacy

Voglio capire qual è la ratio di questa convenzion­e oltre allo smaltiment­o dell’arretrato del tribunale. Chiedo una risposta

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La polemica Famiglie di disabili infuriati per i costi a loro carico sui controlli del tribunale

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