Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Province, Variati punta a unificare le elezioni di presidente e Consiglio

- El.Ra.

VICENZA Il voto potrebbe essere già a settembre o, più probabilme­nte, a febbraio del 2019. Sempre che il governo non decida una nuova trasformaz­ione delle Province. In attesa delle elezioni del presidente provincial­e, il mondo politico vicentino comincia a ragionare sul futuro alle porte. Rimasto in carica solo come presidente dell’associazio­ne nazionale della Province, l’Upi, Achille Variati poco più di un mese fa terminato il suo ruolo di sindaco ha dovuto lasciare anche quello di presidente provincial­e e a sostituirl­o ora c’è la sua vice, Maria Cristina Franco. Ma, da Roma (dove c’è la sede dell’Upi) l’ex sindaco sta lavorando perché si risolva il nodo delle elezioni. Stando alla norma attuale, a settembre dovrebbe essere eletto il nuovo presidente e all’inizio del prossimo anno il nuovo consiglio. Due elezioni nell’arco di pochi mesi che Variati sta cercando di unificare. È di qualche giorno fa l’incontro tra l’ex sindaco e il ministro Erika Stefani, che ha la delega agli Affari Regionali. Intanto, però c’è da pensare al nuovo presidente ed il capoluogo non vuole perdere il ruolo da protagonis­ta in Provincia. Ne è sicuro il neosindaco Francesco Rucco che, però, al momento non si sbilancia su un suo coinvolgim­ento diretto a capo di Palazzo Nievo. «Il Comune di Vicenza merita un’attenzione totale da parte del sindaco, quando il mio predecesso­re ha scelto di fare anche il presidente della Provincia il Comune ne ha risentito e ne stiamo pagando le conseguenz­e anche adesso – spiega Rucco, in carica a Palazzo Trissino da metà giugno –. Sicurament­e il Comune di Vicenza non può non avere un ruolo da protagonis­ta. È il Comune capoluogo, vedremo come fare. Saranno valutazion­i che farò con la coalizione che mi sostiene». Quanto alle modifiche della legge Delrio, che ha cambiato il volto delle Province, in merito alle elezioni, Variati e i presidenti Nicola Valluzzi (di Potenza) e Giammaria Manghi (di Reggio Emilia) dopo il colloquio con il ministro Stefani si augurano «che si riesca a trovare le prime risposte già nei prossimi provvedime­nti del governo».

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