Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La gita in moto finisce in tragedia «vola» contro un palo e muore
Operaio di Cornedo, 26 anni, era in viaggio con amici. L’incidente in Trentino
TRENTO A distanza di una settimana esatta dall’incidente che ha strappato ad un ventenne i genitori, Ivan Savio e Silvia Zanella, 48 e 49 anni, morti a Moena, mentre rientravano da un giro in Trentino sulla loro amata moto; ad appena un giorno dai loro funerali a Schio, con gli amici assiepati sulle due ruote nel piazzale della chiesa a salutare le bare, ecco un nuovo tragico incidente.
Sempre in Trentino, vittima sempre un motociclista vicentino che ha approfittato della bella giornata di sole per un giro in compagnia, tra rettilinei e tornanti, a godere di un panorama naturalistico unico.
La nuova croce sulle strade è quella di un giovane di Cornedo, Giovanni Zamperetti il suo nome. Il 16 giugno aveva compiuto ventisei anni. Lavorava come operaio alla Sp Meccanica srl, azienda di lavorazione metalli di Cornedo. Anche per lui la moto era più di una passione, e le foto sul suo profilo Facebook lo testimoniano, immagini delle sue gite fuori provincia. Come ieri. Ed è proprio con la sua Ducati, che ieri l’operaio ha trovato la morte, sulla strada del Passo Vezzena.
Forse una manovra errata o forse una distrazione all’origine della disgrazia: questo starà alla polizia locale Alta Valsugana intervenuta chiarirlo. È difficile per ora capire cosa è accaduto in quei brevi attimi poco dopo le 14.30: l’esatta dinamica è al vaglio. Secondo i primi accertamenti il giovane a cavallo della sua Ducati stava percorrendo insieme ad una comitiva di una dozzina di amici la strada del Passo Vezzena, ancora in Trentino, di rientro a casa. In un tratto rettilineo, in direzione Asiago, dopo l’albergo del passo, il ventiseienne, per cause da chiarire, forse complice la velocità, ha perso il controllo del suo bolide ed è finito sull’asfalto. Nella violenta caduta è stato disarcionato ed è finito contro un palo. Un urto violento che gli ha procurato gravi traumi. Gli amici hanno assistito, impotenti, alla caduta di Giovanni. Spaventati hanno subito agguantato il cellulare e hanno allertato la centrale unica di emergenza. Rapidi, i sanitari del 118, insieme ai vigili del fuoco di Levico, hanno raggiunto il luogo dell’incidente con l’ambulanza, l’automedica e da Trento si è alzato in volo anche l’elicottero di Trentino Emergenza. I sanitari con il medico rianimatore hanno tentato di stabilizzare le condizioni del ventiseienne, poi l’hanno caricato sull’elicottero e trasportato d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Ma le condizioni del ragazzo sono subito apparse disperate e al suo arrivo al pronto soccorso, purtroppo, il suo cuore si è fermato per sempre. Un dolore profondo per gli amici e i familiari che sono subito accorsi a Trento da Vicenza.
Il giovane lascia la mamma Serena Fin, molto nota in paese perché gestiva il bar dell’oratorio di San Sebastiano, il papà Giuseppe e due fratelli, che Giovanni amava molto. Un lutto per tutta la comunità di Cornedo, come fa sapere il sindaco, Martino Montagna, che si stringe alla famiglia in questo momento di grandissimo dolore.
Cause da chiarire Il giovane ha perso il controllo del mezzo lungo un rettilineo: forse correva troppo