Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Disabili e rendiconti, così si spende meno»
Il tribunale risponde alla protesta di un padre: «Per le fasce deboli costo zero»
VICENZA «Il protocollo nasce dall’esigenza di garantire l’effettivo ed efficace controllo sulle spese (previsto dalla legge) a tutela delle persone in difficoltà, per evitare malversazioni e appropriazione di beni che comunque si sono già verificate anche a livello provinciale. Per lo più permette di contenere le spese, e se è già stata inserita da poco una modifica sulla soglia di esonero del compenso (non paga la parcella chi ha redditi inferiori a 11,500 euro annui), è anche vero che il protocollo può essere ancora perfezionato».
Il presidente Alberto Rizzo risponde così alle critiche sollevate da un papà, Livio Dal Santo, commercialista, amministratore di sostegno della figlia, sulla convenzione firmata ad aprile 2017 tra tribunale e ordine dei commercialisti per la verifica annuale dei rendiconti (una sorta di bilancio di entrate e uscite) delle persone tutelate da amministratore di sostegno, quindi disabili o incapaci, da far avere al giudice. Un servizio da un anno a questa parte a pagamento, con parcelle che vanno dagli 80 ai 550 euro. E i rendiconti sono quasi 7 mila. Troppi per un unico giudice, per effettuare controlli approfonditi. Di qui la ratio dell’accordo, con compensi stabiliti, che, è il ragionamento del tribunale, sarebbero di altra portata se il giudice disponesse incarichi al di fuori della convenzione. «Valuteremo comunque se ci sono margini per ulteriori miglioramenti» assicura Rizzo. (b.c.)