Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il Volo a Marostica Il trio pop lirico che piace al mondo

Il trio pop lirico domani in piazza degli Scacchi a Marostica per una delle cinque date del tour estivo. «Proporremo al pubblico il meglio del nostro repertorio Il fenomeno degli hater? Molti ci criticano senza neppure averci mai ascoltato»

- Verni

Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble; tre voci per un solo nome: Il Volo. Il trio lirico-pop più famoso al mondo, domani sera, porterà una delle cinque date estive della tournée in piazza degli Scacchi a Marostica, evento del Marostica Summer Festival (Vicenza, ore 21.30, info www.marosticas­ummerfesti­val.it).

Che concerto sarà quello di domani?

«In queste cinque date italiane cercheremo di riproporre al nostro pubblico più affezionat­o quanto da qualche anno stiamo cantando nei teatri e nelle arene del mondo, e quindi tutto il meglio del nostro repertorio».

Qual è la soddisfazi­one più grande di tutta la carriera?

«Indubbiame­nte la vittoria del Festival di Sanremo, anche se ci sono stati premi importanti in tutto il mondo. Ma come dimenticar­e l’incredibil­e possibilit­à di cantare insieme alla più grande dei grandi, Barbra Streisand?».

Il compliment­o che più vi commosso?

«Quello del Presidente della Repubblica, oggi emerito, Giorgio Napolitano, quando a fine Concerto di Natale al Senato, ci ha portato ad esempio come giovani italiani che portano il buon nome, la musica e la cultura del nostro Paese nel mondo».

In che percentual­e vi unisce il lavoro, la musica e l’amicizia?

«Il lavoro al 100%, la musica al 200%, l’amicizia a 1000, anche se i nostri confronti sono a volte animati da differenti punti di vista, ma sempre franchi e diretti. E questo salda sempre di più la stima e la reciproca amicizia».

Avete ancora anche dei sogni musicali?

«Guai a smettere di sogna-

re, specie se si sogna in musica. Sogni singoli, sogni di insieme… ma sempre ad occhi aperti e con i piedi per terra». Rimanendo in tema… che

duetto sognate?

«Con Sinatra, con Elvis, con Lennon… scherziamo un po’. In effetti un duetto virtuale

con Elvis l’abbiamo fatto di recente, ma non abbiamo in

programma duetti al momento, né ci stiamo pensando».

Sarete in gara al prossimo Sanremo?

«Per ora stiamo cercando e provando nuove canzoni. Chissà».

Avete mai pensato a carriere separate?

«Può darsi, ma non dovrebbe essere piacevole in certi frangenti sentirsi da soli di fronte al pubblico».

C’è un disco che vi ha cambiato la vita?

«Certamente ognuno di noi ne avrà uno che avrà ascoltato da bambino che ha fatto nascere la voglia di diventare protagonis­ta. Ecco quello».

Se non foste diventati cantanti, che mestiere avreste intrapreso?

«Come tutti, da piccoli, avremo sognato di fare l’astronauta, il pompiere, il poliziotto, il medico o il pilota di aereo, di formula 1».

Le critiche e gli hater sui social, vi infastidis­cono o feriscono?

«A volte si, quando sono pretestuos­i e frutto di preconcett­i. Ci sono molti che neanche ci conoscono e criticano. Un problema più loro che nostro».

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