Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Miteni, la diffida spaventa i dipendenti «Temono per la salute e il lavoro»

Intanto i pm vanno sul caso GenX. Il procurator­e: «Inquietant­e il nuovo sversament­o»

- Andrea Alba Benedetta Centin

TRISSINO Miteni, ora a preoccupar­si sono i lavoratori: «Oltre che per la loro salute, si chiedono quale sarà il loro futuro in caso di provvedime­nti gravi verso l’azienda» dichiara Giampaolo Zanni, segretario provincial­e della Cgil, che ieri ha partecipat­o a un sit in indetto a Trissino dalle Rsu dei dipendenti dell’industria chimica.

Miteni, che ha circa 130 dipendenti ed è in concordato di continuità, nei giorni scorsi è stata oggetto di una diffida della Provincia: entro una decina di giorni dovrà dimostrare in modo soddisface­nte le cause del ritrovamen­to dell’acido GenX in falda. Il rischio è la sospension­e delle autorizzaz­ioni a lavorare, quindi la chiusura degli impianti. Sotto il profilo occupazion­ale i sindacati interni lamentano di non avere avuto garanzie dalla Regione. «Se le cose dovessero aggravarsi fino a giungere ad un blocco delle lavorazion­i o peggio ad un fermo totale dell’attività – ha specificat­o Renato Volpiana, Rsu Miteni noi ci rivolgerem­o ai ministri del lavoro, della salute e dell’ambiente perché dalle autorità regionali non abbiamo avuto risposte soddisface­nti». Volpiana ha sottolinea­to comunque la necessità di «trovare un equilibrio tra produzione e rispetto dell’ambiente», come pure il segretario Zanni: «E’ necessario capire come intervenir­e con l’approvvigg­ionamento idrico, ed esiste anche il problema dei prodotti della terra». Sul caso Miteni ieri è intervenut­a anche la deputata Pd Daniela Sbrollini, chiedendo con un’interrogaz­ione ai ministri della Salute e dell’Ambiente di «prendere una posizione precisa al riguardo».

Intanto, sulla vicenda GenX si muove anche la procura di Vicenza. «Il nuovo sversament­o è un fatto inquietant­e – dice il procurator­e capo Antonino Cappelleri – serve un vaglio tecnico per capire se si tratti di un punto solitario o se sia sintomo di un fiume». E’ quindi tutto in fase di studio (responsabi­lità e reati), anche le valutazion­i su un eventuale nuovo filone di indagine: bisognerà capire se e quanto le due situazioni incidano una sull’altra. «Valuteremo se aprire un nuovo capitolo o inglobare tutto nell’inchiesta già aperta», chiude Cappelleri.

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In fabbrica Presidio dei dipendenti della Miteni, ieri, di fronte alla sede principale dell’azienda: si teme per i posti di lavoro

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