Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ponte Vecchio, Poletto amaro: «Altri due anni per i lavori»
Il sindaco: con il riaffido cantiere a ottobre, ma non chiuderà entro il 2019
BASSANO Ponte Vecchio, il cantiere ripartirà con ogni probabilità da ottobre «ma è impossibile che si riesca a finire entro il 2019». Il sindaco Riccardo Poletto ne ha parlato ieri facendo il punto sul bilancio del mandato dell’amministrazione: «Da Inco ci attendiamo una risposta entro pochi giorni, al massimo un paio di settimane. Ma per la ripresa del cantiere ci vorranno alcuni mesi e, anche se tutto va bene, è difficile che nel periodo invernale riescano ad andare oltre la sistemazione di due delle quattro stilate».
Poletto ha ricostruito la storia del cantiere, dalla realizzazione delle ture nella sinistra orografica del Brenta all’inizio del 2017 alla recente risoluzione del contratto con la Nico Vardanega Costruzioni. Gli strascichi della vicenda sono noti: Vardanega è ricorsa al tribunale contro il pagamento dei circa 450 mila euro di polizza fideiussoria per la risoluzione dell’appalto e il Comune si è a sua volta costituito in giudizio.
Dal municipio si punta a recuperare quanto erogato alla ditta che aveva vinto il bando, in tutto 879 mila euro, anticipati a primavera 2017. Ma nell’attesa che la vertenza legale si risolva, «abbiamo avviato la procedura per il riaffido dei lavori. Potevamo aspettare, abbiamo scelto di procedere subito avvalendoci del milione di euro per il cantiere stanziato dalla Regione» ha spiegato il sindaco. Tuttavia, anche se la Inco srl di Pergine Valsugana, la seconda classificata e ora subentrante, accetterà l’incarico, per partire sul serio servirà qualche mese. «Auspichiamo che si inizi almeno ad ottobre, in modo da avere due mesi preparatori e poi operare sotto il ponte fino ad aprile» ha specificato Poletto. La stagione invernale è quella in cui il cantiere sul Brenta, potenzialmente, può dare maggiori risultati. «Se tutto va bene, in quei mesi la ditta subentrante potrebbe svolgere la fase più delicata, in acqua». La successiva stagione estiva resta però un’incognita, trattandosi di un cantiere su un fiume, e sui tempi Poletto ieri non è stato ottimista: «La previsione iniziale dell’appalto era che il cantiere durasse un paio d’anni. Iniziando a fine 2018, ben difficilmente chi subentrerà nei lavori riuscirà a concludere l’anno prossimo».
Quanto alle cifre, il sindaco esclude rincari per il completamento del restauro e ribadisce che esclusa la parte dovuta a Vardanega e già pagata (che il Comune stima in circa
70mila euro) alla ditta subentrante andrà il compenso pattuito col bando, cioè circa 4 milioni di euro (la gara si era conclusa con un ribasso d’asta del 20 per cento sul valore iniziale, 5 milioni). A questa cifra andranno aggiunti altri oneri legati al Ponte, in tutto la spesa complessiva sarà «di
6,7 milioni di euro come preventivato» ha concluso Poletto.