Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Consumo del territorio il consorzio di bonifica «Il bacino salva la gente»

- Andrea Alba

VICENZA Il consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta replica all’ Ispra sul rapporto sul consumo di suolo: «Il bacino di Trissino non può essere considerat­o alla pari delle numerose opere di cementific­azione che a tutti gli effetti non fanno che sottrarre suolo agricolo – avverte il presidente Silvio Parise – il grande invaso ha una ben precisa funzione idraulica di salvaguard­ia».

Qualche giorno fa è stato pubblicato il rapporto annuale sul consumo di suolo dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra): il Veneto nel 2017 registra un incremento di oltre il 12 per cento rispetto all’anno prima, cinque punti in più della media nazionale. E, nel Vicentino, il Comune di Trissino (8800 abitanti su 21 chilometri quadrati) è al terzo posto per incremento, con un aumento di 51 ettari in un anno di cui la gran parte (49 ettari) è dovuta all’invaso sull’Agno-Guà, opera che a regime potrà contenere 2,5 milioni di metri cubi d’acqua in caso di piena. Dal consorzio, pur «senza nessun intento di polemica», si replica all’istituto nazionale facendo presente che l’opera in questione, l’invaso di cui in questi mesi è in corso la realizzazi­one, non può in alcun modo essere considerat­o una spianata di cemento. «Era un’area golenale, dove trovavano spazio soltanto gli animali selvatici – ricorda Parise -. Oggi, invece, il bacino di Trissino ha una sua dignità, una funzione idraulica di tutto rispetto che va a salvaguard­are una vasta area tra le province di Padova e Verona in passato più volte oggetto di severi allagament­i. Un ruolo strategico, che va compreso e non certo strumental­mente inteso in modo diverso dalla realtà». L’area dell’invaso continuerà a svolgere anche una propria funzione ambientale: «Non possiamo certo escludere che in un prossimo futuro non vengano realizzati parchi giochi ed aree pic-nic, per dare ancor più senso a quest’opera di portata storica – osserva Parise -. Non dimentichi­amo, però, che l’opera in questione ha anche una funzione ambientale, dato che è stata prevista in progetto una derivazion­e dal fiume Agno per vivificare l’area e permettere agli uccelli acquatici di nidificare e trovare un habitat favorevole».

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