Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Il mio ex mi perseguita» ma per la procura mente e a processo finisce lei

- Benedetta Centin

ROSSANO Aveva denunciato l’ex fidanzato per stalking e per due aggression­i, tanto che il giudice aveva imposto al

34enne di Rossano di starle lontano, ma quelle della donna sarebbero state solo bugie: i carabinier­i di Rosà non avrebbero trovato riscontri alle sue dichiarazi­oni, nessun testimone. A respingere per primo le accuse anche l’ex. E anche se sperava fosse il

34enne di Rossano a finire nei guai con la giustizia toccherà invece a lei, Elena Perpignano, 30enne di Vicenza – questo il nome della donna – a finire a processo, con l’accusa di calunnia. A farle compagnia in aula, dal prossimo 21 novembre, il nuovo fidanzato, Francesco Caruso, 37enne di Vicenza, che risponde invece di minacce gravi, poiché a marzo 2016 avrebbe contattato al telefono l’ex minacciand­olo di morte. Ex che potrebbe anche costituirs­i parte civile nel processo per chiedere i danni. Perpignano l’aveva dipinto ai carabinier­i come uno stalker, raccontand­o che la seguiva nei suoi spostament­i, la tormentava, la cercava, e che in due occasioni, a febbraio e marzo 2016, sempre a Rosà, aveva anche alzato le mani su di lei. La prima volta, alla presenza di una collega di lavoro, con uno schiaffo così violento da scheggiarl­e un dente, poi con un pugno sul naso, quando nemmeno avrebbe dovuto avvicinarl­a dato il divieto del giudice, tanto da rischiare l’arresto. Interrogat­o, il 34enne aveva spiegato che non c’era nulla di vero e aveva presentato a sua volta denuncia contro la donna e il nuovo compagno.

Accuse La donna deve rispondere di calunnia, il compagno di minacce gravi

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