Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Solo un vizio formale: il Chievo resta in serie A
Plusvalenze, il tribunale Figc: «Improcedibilità». Gialloblù salvi ma presto nuovo processo
Il Chievo resta in serie A. Lo ha deciso il tribunale nazionale della federcalcio che ha dichiarato l’improcedibilità nei confronti della società riguardo la vicenda delle plusvalenze fittizie, per un vizio di forma.
VERONA Il Chievo resta in serie A, unica squadra veneta. Giocherà la sua 17esima stagione nel massimo campionato. E oggi alle 19 vedrà comparire il suo nome nel sorteggio dei calendari.
È l’unica certezza dopo la sentenza del tribunale Figc. Sentenza del processo sportivo a Chievo e Cesena per «plusvalenze fittizie» in operazioni di compravendita fra i due club. Sentenza che se da un lato è entrata nel merito circa il Cesena per riconoscerne il deferimento «fondato» (-15 di penalizzazione alla società, nel frattempo fallita) dall’altro ha dichiarato «l’improcedibilità» nei confronti del club della Diga. Perché? Perché la procura Figc, per due volte, non ha ascoltato il presidente Luca Campedelli, incorrendo in un (clamoroso) errore di forma. Di processo sportivo, così, ne inizierà adesso uno nuovo ma un’eventuale penalizzazione, volendo vagliare gli scenari possibili laddove il tribunale Figc entrasse nel merito anche sponda Chievo, andrebbe a pesare sulla stagione 2018/19 che inizierà il 19 agosto prossimo e non, come chiedeva la procura federale stessa, sulla stagione scorsa. Commenti dal Chievo? Nessuno, ieri, anche se la società si è sempre difesa pubblicamente dalle accuse della procura Figc. E dal Crotone, terzo interessato al processo, aggrappato alla speranza di ripescaggio? I calabresi, nell’ottica del nuovo processo sportivo, affermano di ritenere «paradossale che l’epilogo, anche alla luce della condanna nei confronti dell’altra società imputata, possa non essere quello sperato». Quando inizierà il nuovo processo, allora? Già oggi il Chievo dovrebbe ricevere una nuova comunicazione di conclusione indagini dalla procura Figc.
A quel punto il Chievo stesso rinnoverà la propria memoria difensiva e Campedelli sarà ascoltato in un’ausia dizione che potrebbe tenersi la settimana prossima. Con un nuovo deferimento, il passaggio successivo sarebbe la comunicazione da parte del tribunale federale della data dell’udienza — «verosimilmente tra il 6 e il 10 agosto», scriveva ieri l’Ansa — per arrivare a sentenza di primo grado entro l’avvio del campionato. Di certo, il termine per il nuovo processo è di novanta giorni dal primo deferimento, che risale al 25 giugno scorso: quindi entro fine settembre il processobis dovrà avere una sentenza definitiva (gli altri due gradi di giudizio sono la Corte d’appello e il Collegio di garanzia Coni), pena il rischio di finire nel nulla.
Giusto per ricapitolare, la procura Figc aveva chiesto per il Chievo una penalizzazione di 15 punti da scontare sull’ultima classifica di A, os- di fatto la retrocessione. L’accusa, legata ai bilanci chiusi al 30 giugno 2014, 2015, 2016 e 2017: «Plusvalenze fittizie per 25.8 milioni di euro e immobilizzazioni immateriali di valore superiore al massimo consentito per 23.8 milioni», il tutto al fine di «far apparire un patrimonio netto superiore a quello realmente esistente» e «ottenere così l’iscrizione al campionato di serie A». Il Chievo si è difeso citando la mancata audizione (due volte) di Campedelli e parlando poi di «errori marchiani nei numeri» riferendosi ai conteggi dei consulenti della procura federale. Ieri il tribunale Figc s’è fermato all’«improcedibilità», già di per sé sufficiente a rimandare le carte alla procura federale stessa. Che adesso riparte per un nuovo processo sportivo. Mentre il Cesena, deferito insieme al Chievo, è uscito da quello di ieri con il tribunale a «ritenere raggiunta la prova degli illeciti contestati».
La procura Figc Decisivo la mancata audizione del patron Campedelli ma partirà un altro procedimento