Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Covre suona la campana: «La Lega tradisce il Veneto e così ci porta in Venezuela Fanno rimpianger­e Renzi»

- Marco Bonet

«Così la Lega tradisce se stessa, perde la sua identità. La mia Lega non avrebbe mai spalleggia­to una roba simile».

La sua Lega, Bepi Covre, non esiste più.

«Probabilme­nte è così. Ma la Lega avrà sempre un debito di riconoscen­za verso questa terra, che l’ha cullata, resa grande, trasformat­a in ciò che è. Anche alle ultime elezioni qui hanno

fatto il pieno. E ringrazian­o così?».

Dice Toni Da Re, segretario della Lega veneta, che voi imprendito­ri pensate solo ai soldi e da voi non accettano lezioni. Dico voi perché pure lei ha un’azienda, la Eureka...

«... e do lavoro a duecento persone. Se il decreto in-dignità passa così com’è, potrei trasferire tutto in Romania, dove ho già una filiale. Ma poi scusi, davvero Da Re ha detto una roba del genere?». L’ha detta.

«Che bestialità, mi stupisco che a dirla sia lui, che è stato un imprendito­re (gestiva un autolavagg­io, ndr.) La Lega è sempre stata l’esatto opposto, l’interprete del sentire dell’impresa, che è il dna di questa terra. Attaccare chi fa impresa, accusandol­o di pensare solo al proprio tornaconto, di prendere i soldi e scappare, in Veneto rasenta la blasfemia». Non è così?

«Macché! Quest’anno sono io ad essere stato licenziato dai miei dipendenti. Due volte! Lavoravano a 15 chilometri da casa e hanno preferito un’azienda che ne distava solo 5. Hanno fatto bene ma l’esempio aiuta a capire di che parla Confindust­ria: qui non c’è il problema di licenziare ma il contrario, il lavoro c’è, i dipendenti ce li rubiamo l’uno con l’altro e non vediamo l’ora di confermali, altro che cacciarli. Ma non mi aspetto che Di Maio capisca». Perché?

«Per la sua storia e per la storia di questo Paese». Partiamo dalla prima.

«Solo in Italia uno che non ha mai lavorato in vita sua poteva diventare ministro del Lavoro al primo impiego». Passiamo alla seconda.

«Questo decreto dimostra una volta di più, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’Italia è un Paese troppo diverso per subire provvedime­nti uguali per tutti. Il federalism­o serve anche a questo. Magari il decreto in-dignità conterrà misure utili per Pomigliano d’Arco, la Campania, il Sud, non dico di no. Ma di sicuro sono infauste per il Nord, dove la realtà socioecono­mica è radicalmen­te diversa».

E così torniamo alla Lega, che del Nord fu il «sindacato». Non lo è più?

«Si sta svendendo per un piatto di lenticchie, la contropart­ita di questo scempio non può essere lo stop ai barconi. Vede, io con Di Maio ce l’ho fin lì perché lui, da uomo del Sud, sta facendo il suo, quel che dice il Movimento 5 Stelle, che predica il reddito di cittadinan­za, quel che ha sempre detto il suo mentore Beppe Grillo, teorico della decrescita felice. Ma la Lega non può essere complice. Avanti così perderà vagonate di voti qui. Lo sto dicendo ai tanti amici che ho ancora in quel partito, a cominciare dal sottosegre­tario Giorgetti».

Lei fu espulso dalla Lega due anni fa, dopo trent’anni di militanza, per via del suo sostegno al referendum costituzio­nale di Renzi. Rimpiange i Governi del Pd?

«Hanno commesso molti errori ma Renzi ha abbattuto il totem dell’articolo 18, ci rendiamo conto? E poi il Jobs Act, Industria 4.0, i super ammortamen­ti: tutte grandi iniziative per le imprese, capaci di rilanciare gli investimen­ti. E questo non lo dico io, lo dicono gli indicatori occupazion­ali ed economici su cui voi titolate in questi giorni. Tremo al pensiero di leggere quelli che seguiranno alle iniziative del Governo Di Maio. Hanno imboccato una strada che conduce al Venezuela».

Di Maio e il federalism­o Solo in Italia uno che non ha mai lavorato poteva fare il ministro del Lavoro... Ma fa il suo, da uomo del Sud. Al Nord, però, serve ben altro

Vado in Romania Il lavoro qui c’è, quest’anno sono io ad essere stato «licenziato» due volte dai miei operai. Se il decreto in-dignità passa così com’è potrei trasferire tutto in Romania

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Ex deputato e sindaco di Oderzo Bepi Covre, 68 anni

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