Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Può portare a encefalite, ma è letale solo nell’1% dei casi»

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Pier Giorgio Scotton, primario del reparto malattie infettive dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso (dov’è ricoverato l’ultimo paziente infetto). Cos’è la West Nile?

«Una patologia che nella stragrande maggioranz­a dei casi non ha sintomi. In altri dà solo febbre. In pochissimi porta a meningite, encefalite e mielite».

Ma quest’estate i casi sono di più...

«Di solito i casi si manifestan­o a metà agosto. Piogge e maltempo hanno fatto proliferar­e le zanzare. In diverse zone del Veneto sono risultate positive presto ai test con un’intensità notevole. Nel 2000 la malattia è comparsa negli Usa, poi è diventata endemica diventando la prima causa di meningite ed encefalite. Bisogna imparare da ciò che è già successo».

Si dovrebbe disinfesta­re di più?

«Sì, il controllo delle zanzare è la cosa più importante. Non è più considerab­ile un virus d’importazio­ne. Ormai è endemico nelle nostre zone».

È vero che la gravità dei sintomi è direttamen­te proporzion­ale all’avanzare dell’età?

«Sì, le complicanz­e gravi può averle l’anziano ma diventa grave o letale solo nell’1% dei casi».

Esiste una cura?

«No. I primi anni si è tentata la terapia con il siero prodotto dai soggetti infetti, ma senza risultati. Bisognereb­be somministr­arlo prestissim­o, ma quando compaiono gli anticorpi il danno è fatto».

E un vaccino?

«Nemmeno. Gli unici per ora sono quelli per encefalite da zecche e per febbre gialla».

Tra esseri umani può esserci contagio?

«No, il contagio avviene solo tra zanzara e uomo. L’uomo è l’ospite finale. Il virus resta nel sangue per un periodo molto limitato».

Tre regole essenziali per la prevenzion­e.

«Stare attenti a dove si va. Evitare le zone infestate e paludose. Utilizzare repellenti e vestiario a maniche lunghe».

I casi crescerann­o?

«Il timore c’è. Consiglio di fare diagnosi precoci, il test è banale. Così si attiva anche tutto il sistema organizzat­ivo di igiene pubblica».

Potremmo stare tranquilli solo ad autunno inoltrato?

«La sorveglian­za viene meno ai primi di novembre. Stiamo sul chi va là fino ad ottobre». (g.bu.)

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