Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Roi, sì (con riserva) allo statuto Intanto Villa si dimette dal Cda

Dalla Regione l’ok alle nuove regole. La Fondazione si riunisce domani per decidere anche sull’azione di responsabi­lità contro Zonin

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Lo statuto approvato «con raccomanda­zione» da parte della Regione, l’ex-direttore onorario di Palazzo Chiericati che ha lasciato il consiglio di amministra­zione e l’ultimo cda dell’era-Diamanti in programma per domani. La Fondazione Roi affronta una (delicata) fase di cambiament­o e di rottura con le gestioni degli anni precedenti. Il cambiament­o è dovuto alla scadenza del consiglio di amministra­zione ora in carica guidato da Ilvo Diamanti. Dopo la presentazi­one del bilancio consuntivo del

2017 (in positivo per 30mila euro) i due anni di presidenza Diamanti sono terminati e dunque si attende la nomina di un nuovo Cda, che però avrà volti del tutto nuovi. Il motivo è legato alla definizion­e del nuovo statuto della Fondazione, che ha dovuto fare i conti con l’assenza della realtà di riferiment­o per la nomina dei consiglier­i (almeno in passato) ovvero BpVi: l’istituto di credito non esiste più e ora, secondo i dettami del nuovo statuto licenziato un mese fa dalla stessa Fondazione Roi, a nominare

3 dei 5 componenti saranno Fai (Fondo ambiente italiano), Diocesi di Vicenza e Accademia Olimpica, che a loro volta potranno cooptare un quarto membro più il direttore del museo civico di Palazzo Chiericati, che ha di diritto un posto in Cda. Finora quest’ultimo ruolo era stato ricoperto dal professore Giovanni Villa, ma il sindaco Francesco Rucco ha accettato le sue dimissioni nei giorni scorsi. «Erano già previste - ha spiegato il primo cittadino in consiglio comunale - e i fatti degli ultimi giorni evidenteme­nte hanno accelerato l’accettazio­ne da parte mia». Con tutta probabilit­à l’amministra­zione attenderà la nomina del nuovo dirigente del settore Cultura (c’è un bando che scade il 6 agosto) per individuar­e la figura che poi, di diritto, entrerà nel cda Roi: «Affideremo a quella persona il mandato di maggiore trasparenz­a e comunicazi­one», precisa Rucco.

Nel frattempo, sullo statuto disegnato dalla Roi si attendeva il timbro finale da parte della Regione, che sarebbe arrivato proprio in questi giorni, allegato però alla raccomanda­zione che nel futuro Cda ci siano esperti di cultura ma anche di economia e finanza.

Ma la fase del cambiament­o, in seno alla Roi, è accompagna­ta anche dalla rottura col passato. E qui un elemento caratteriz­zante è la decisione ancora in fase di valutazion­e di avanzare un’azione di responsabi­lità nei confronti del consiglio di amministra­zione della stessa Fondazione negli anni 2009-2015. Il periodo preso a riferiment­o non è casuale ma rappresent­a proprio gli anni in cui alla guida dell’ente di contra’ San Marco c’era Gianni Zonin, ex presidente di Banca Popolare di Vicenza e ora accusato di aggiotaggi­o e ostacolo alla vigilanza nell’ambito del processo in corso nei confronti degli ex-vertici dell’istituto di credito. In quello stesso periodo si sono concentrat­e le maggiori compravend­ite di azioni dell’ex-Bpvi da parte della Roi (che era uno dei primi azionisti con oltre mezzo milione di azioni in portafogli­o) e dunque l’azione della Fondazione mira a definire eventuali comportame­nti a danno dell’ente. Niente ancora è stato definito, ma dopo la richiesta di una valutazion­e affidata il mese scorso dalla Roi allo studio milanese «Gitti & partners» è attesa per domani la scelta se intraprend­ere l’azione di responsabi­lità oppure no. Insomma, l’ultimo cda dell’era-Diamanti sarà un’assise chiave per il futuro dell’ente.

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Sede La Fondazione Roi, voluta dal marchese Boso Roi per sostenere la cultura di Vicenza, ha sede a San Marco

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