Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Siamo qui per aiutarvi», cinque casi di anziani truffati in due giorni
BASSANO Cinque truffe, in due giorni. Pensionati che vivono soli in casa e che, probabilmente anche studiando le proprie prede, i banditi hanno deciso di derubare. Possibile che ad agire siano state sempre le stesse persone ma al momento non è neppure escluso che ad entrare in azione siano stati più spregiudicati che non si conoscono tra loro. Ciò che è certo è che le scuse usate per carpire la fiducia degli anziani presi di mira sono state diverse tra loro mentre il copione non è cambiato di una virgola. In un caso i banditi si sono finti tecnici dell’Enel, in un altro delegati del sindaco. L’unico scopo dell’identità fasulla era quello di carpire la fiducia degli anziani, convincendoli a dar loro notizie di dove fossero custoditi in casa monili e contanti. Una volta individuato il bottino e tranquillizzato l’anziano, il piano diventava semplicissimo. Prendere il bottino e scappare prima che le vittime avessero il tempo di accorgersene. Lo scorso mercoledì i banditi hanno suonato al campanello di una coppia di 75 e 78 anni. Hanno spiegato ai due pensionati che erano lì per aiutarli, che in giro ci sono un sacco di malintenzionati e hanno aggiunto che l’unico metodo per mettere al sicuro i propri gioielli e i propri contanti era quello di metterli in freezer. Con un po’ di pazienza hanno atteso che i due riponessero soldi e ori, per un valore di oltre cinquanta mila euro. A quel punto hanno raccolto tutto e se ne sono andati. Uno dei due, senza farsi notare era già riuscito ad arraffare il contenuto del freezer. Ma dopo quel colpo ce ne sono stati altri, molto simili: a Rosà, a Romano d’Ezzelino, a Schio e infine, il giorno seguente, a Montecchio.
«Il consiglio è sempre lo stesso ma è bene ripeterlo – spiega Giuseppe Zarpellon, sostituto commissario del Commissariato di Bassano del Grappa – non bisogna mai aprire la porta agli sconosciuti e anzi se si vedono persone strane aggirarsi per le vie bisogna chiamare il 113, noi siamo qui proprio per verificare le segnalazioni. La polizia va chiamata in modo tempestivo».
Un consiglio semplice e che può apparire scontato ma che se fosse stato seguito dalle vittime degli ultimi assalti avrebbe permesso loro di mettere al sicuro gli oggetti preziosi. Costretti a subire oltre al danno per il furto anche quello di veder violata la propria intimità.
Zarpellon «Non aprire agli sconosciu ti e se si vedono persone strane aggirarsi per le vie chiamare il 113»