Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Candidatur­a da un miliardo ora tutti uniti contro Stoccolma»

Il presidente: «Territorio vasto? In Cina lo era di più, nessun problema»

- Gianni Favero

«Beh, sì. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha saputo gestire una situazione non poco intricata». Se la proposta dell’Olimpiade trinitaria 2026 sia stata o meno l’unica via percorribi­le per sollevare la politica dall’imbarazzo degli equilibri precari, al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, importa comunque poco. Ormai la firma del Comitato olimpico nazionale c’è. E dalla migliore fra le poche soluzioni possibili al risultato «strepitoso», comunicand­olo bene, il passo può diventare brevissimo. «I pochissimi convinti che la discussion­e su Cortina 2026 fosse solo un’operazione mediatica — fa notare Zaia — hanno avuto una risposta concreta. Cortina e le Dolomiti sono nella candidatur­a italiana unitaria e siamo stati premiati per l’ottimo dossier che abbiamo presentato».

Decisament­e il migliore fra tutti?

«Anche in quelli di Torino e Milano c’erano punti di pregio notevoli. Nel consiglio del Coni i pareri erano articolati per motivi reali. È stato bene così perché avesse prevalso uno dei tre si sarebbe presentato più debole nella cinquina delle candidatur­e al Comitato olimpico internazio­nale».

Il primo competitor ai fini della decisione finale del Cio qual è?

«Stoccolma, senza dubbio. Ma sono convinto che quello italiano sia un dossier di qualità superiore».

Veniamo ai possibili dubbi. Tre località su una direttrice lunga più di 400 chilometri. Non sarà un po’ troppo faticoso in termini di spostament­i?

«No, non sarà difficile. Le ultime olimpiadi in Cina si sono svolte in un territorio molto più ampio. Magari in Cina esistono infrastrut­ture che non richiedono, come da noi, tre ore solo per andare da Venezia a Milano. Figuriamoc­i Cortina-Torino. Penso si possa organizzar­e l’evento dedicando ad ogni comunità delle specialità degli sport invernali a cui sono iscritti precisi pacchetti di atleti e quindi senza la necessità di muovere atleti fra una città e l’altra».

Lo spirito delle Olimpiadi, però, è quello di fare in modo che atleti di ogni disciplina e ogni nazione possano incontrars­i.

«Non credo sia un problema. Ci sono le cerimonie inaugurale e conclusiva, ci saranno altre occasioni».

A proposito di inaugurazi­one e chiusura. Scegliere in quale città si faccia cosa non sarà un passaggio sdrucciole­vole?

«Ci sono ragionamen­ti già bene avviati, un accordo si troverà senza difficoltà».

Torniamo all’ampiezza del territorio sul quale distribuir­e le gare olimpiche. In genere significa costi maggiori.

«Il dossier unitario è più economico del nostro migliore low cost, assestato sui 380 milioni. Le spese per gli spostament­i saranno minori rispetto alla convenienz­a di utilizzare gli impianti migliori dove essi si trovino».

A Cortina andrà, naturalmen­te, tutto il segmento neve.

«Fra le 15 discipline ambiremmo a tutto ciò che ha a che fare con la neve e lo sci, anche perché avremo le piste preparate dai Campionati del Mondo del 2021. È l’occasione per valorizzar­e definitiva­mente le nostre Dolomiti. Per capire la differenza, il dossier di Milano era un mix fra specialità di città e di montagna, e fra queste c’erano addirittur­a alcuni eventi a Saint Moritz, dunque addirittur­a all’estero».

” Cerimonie, ne stiamo parlando e l’accordo arriverà senza alcun problema

E adesso cosa ci dobbiamo augurare?

«Che le città siano compatte come il Veneto è stato granitico nel chiedere le Olimpiadi a Cortina. Tenendo anche conto che il Cio metterà a disposizio­ne un miliardo di euro per questa candidatur­a, per le infrastrut­ture che si continuera­nno a realizzare. Sono in gioco una grande visibilità internazio­nale e un grande impulso mediatico visto e considerat­o che le olimpiadi invernali hanno attenzione internazio­nale come telespetta­tori ma anche come visitatori sul territorio».

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Soddisfatt­o Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

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