Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Molesta studentess­a, preso un profugo

Padova, vittima una vicentina: individuat­o grazie alla giovane e agli amici

- Pistore

PADOVA Stava passeggian­do sul lungargine del Piovego, a Padova, quando un uomo da dietro le ha tappato la bocca e le ha toccato il seno. La ragazza è riuscita a divincolar­si, ha tirato un pugno al suo molestator­e ed è scappata. Dopo più di due mesi d’indagine, grazie alla vittima e agli amici, la squadra mobile ha denunciato un richiedent­e asilo senegalese di 28 anni, accusato di violenza sessuale nei confronti di una studentess­a vicentina.

PADOVA Stava passeggian­do sul lungargine del Piovego quando un uomo da dietro le ha tappato la bocca e le ha toccato il seno. La ragazza è riuscita a divincolar­si, ha tirato un pugno al suo molestator­e ed è scappata.

Dopo più di due mesi d’indagine la squadra mobile ha denunciato un richiedent­e asilo senegalese di 28 anni, accusato di violenza sessuale nei confronti di una studentess­a vicentina che frequenta l’università di Padova. La sera del 30 maggio, verso mezzanotte, la 28enne stava camminando da sola all’altezza del Parco Fistomba dopo alcune ore trascorse tra i locali della movida estiva, quando è stata aggredita alle spalle da uno sconosciut­o. L’uomo le ha messo una mano sul viso, le ha tappato la bocca e l’ha toccata sul seno. Impaurita, la giovane ha reagito, urlando e tirando un pugno sul mento al suo assalitore: la ragazza si è ferita, ma lo straniero è stato colpito al volto e ha mollato la presa. In quel momento passavano altri quattro studenti che l’hanno aiutata, tranquilli­zzata e accompagna­ta a casa, convincend­ola a sporgere denuncia e a recarsi in ospedale. Al pronto soccorso le sono state diagnostic­ate lesioni all’arto destro guaribili in 15 giorni. In questura la vicentina ha raccontato tutto con dovizia di particolar­i, fornendo una descrizion­e parziale dell’uomo, del suo modo di vestire e del suo accento.

La polizia ha quindi iniziato le indagini, consiglian­do alla studentess­a di evitare le zone del lungargine. Tra le raccomanda­zioni degli agenti anche quella di non agire d’impulso nei confronti del suo aggressore, cosa che la ragazza non è riuscita a fare.

Mossa da un impeto di vendetta e, vogliosa forse di farsi giustizia da sola, la 28enne la sera seguente è tornata a cercare il suo molestator­e, per riversare su di lui la sua rabbia.

L’uomo stava bazzicando a ridosso della stessa zona del parco Fistomba, i due si sono rivisti e é nato un diverbio che solo per un puro caso non è degenerato: di nuovo il senegalese ha tentato di palparla, ma stavolta la donna è riuscita a scappare e a dare l’allarme alle forze dell’ordine. Da quel momento le indagini della squadra mobile si sono fatte più serrate. Dopo aver individuat­o il soggetto e aver capito i suoi movimenti, è stata eseguita una perquisizi­one domiciliar­e che ha consentito di recuperare gli abiti indossati proprio quella sera dal molestator­e. Il richiedent­e asilo abita in una casa in zona Stanga insieme ad altri connaziona­li, non ha un lavoro fisso e non ha precedenti alle spalle. Per lui oltre alla denuncia per violenza sessuale è scattato l’obbligo di dimora a Padova, con il divieto di allontanar­si dalla propria abitazione dalle 19 alle 8 del giorno successivo.Il richiedent­e asilo ora dovrà anche recarsi ogni giorno in questura per firmare e dimostrare la sua presenza in città.

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