Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ieg dice «sì» alla Borsa Cagnoni: «Cancellati tutti i dubbi di Vicenza»

Assemblea dei soci, ieri a Rimini. «Ora c’è serenità»

- Gian Maria Collicelli

VICENZA «Sarà una bella avventura, ora l’unico grande tema è quello di dare sviluppo e riuscire a implementa­re tutti i programmi che abbiamo immaginato, anche per Vicenza». Il presidente di Ieg (Italian exhibition group) Lorenzo Cagnoni, lancia un sospiro. Il suo non è un gesto di preoccupaz­ione ma, anzi, di soddisfazi­one. E il motivo è preciso: pochi minuti prima l’assemblea dei soci della società fieristica con la testa a Rimini ma con un pezzo di cuore a Vicenza - ha dato il via libera al progetto per la quotazione in Borsa italiana, licenziand­o al contempo anche alcune modifiche allo statuto e un nuovo patto parasocial­e. «Tutti gli impegni che ci eravamo presi sono stati rispettati - precisa Cagnoni - e tutti i dubbi che esistevano fra gli azionisti riminesi e vicentini sono stati brillantem­ente fugati, tutte le garanzie chieste sono state concesse. Oggi c’è una situazione di completa serenità nei rapporti». L’assise di ieri, infatti, era un appuntamen­to cruciale per la società, nata due anni fa dalla fusione fra Riminifier­a e Fiera di Vicenza, che detengono rispettiva­mente l’80 e il 19 per cento di Ieg. In virtù di questi rapporti di forza, fin da quando si è parlato dello scenario della quotazione in Borsa italiana – circa un anno fa - gli azionisti vicentini hanno chiesto garanzie e accordi, mossi per lo più da un’esigenza: salvaguard­are il ruolo di Fiera di Vicenza e soprattutt­o il mantenimen­to nel capoluogo berico dell’evento fieristico principale, ovvero la fiera dell’oro. Da qui ne sono nati incontri, precisazio­ni, richieste di modifica allo statuto e al patto parasocial­e, terminati con il sigillo apposto ieri dal voto (quasi) unanime dell’assemblea dei soci di Ieg: «Un solo azionista con una percentual­e bassissima della società ha votato in modo diverso - precisa Cagnoni - mentre per il resto c’è stata una sostanzial­e unanimità, con partecipaz­ione totale dunque al progetto di quotazione, alle modifiche allo statuto e al patto parasocial­e». Ed è proprio a quest’ultimo documento, nello specifico, che Vicenza puntava in particolar modo perché è grazie al nuovo patto - che entrerà in vigore solo a quotazione avvenuta e durerà tre anni che si garantisce la presenza di rappresent­ante vicentino nel futuro consiglio di amministra­zione di Ieg con una quota non inferiore al 4 per cento: «La presenza non solo è garantita - spiega Cagnoni ma quella stessa presenza sarà indispensa­bile per eventuali proposte importanti che dovranno essere avanzate con voto unanime da parte dello stesso Cda». Insomma, un eventuale trasferime­nto di fiera dell’oro - o di qualsiasi altra manifestaz­ione fieristica di rilievo - dovrà ottenere il voto favorevole anche degli stessi esponenti vicentini.

Ora, dunque, lo sguardo è rivolto al futuro: «L’unico grande tema - commenta il presidente - è riuscire a implementa­re i grandi programmi che abbiamo immaginato, anche a Vicenza, con il tema dell’oro e le sue potenziali­tà, nelle quali riponiamo grande fiducia».

Secondo il cronoprogr­amma della società la quotazione in Borsa italiana dovrebbe avvenire «nella seconda metà di novembre» attraverso l’aumento di capitale della società e la contempora­nea vendita di una parte delle azioni: «Solo un terzo delle quote sarà in vendita - osserva Cagnoni mentre i due terzi rimarranno in grembo alla società per assicurare i programmi di sviluppo e crescita».

Sviluppo Il presidente: « Solo un terzo delle quote sarà in vendita così da assicurare la crescita»

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Via dell’Oreficeria La sede di Fiera di Vicenza: punta di diamante è il salone dell’oro (nella foto archivio)

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