Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Addio zio buono» il dolore di Trissino per la morte di Enrico
TRISSINO «Addio, zio buono: i tuoi nipotini e noi ti ricorderemo sempre così». Alessandra Faggion ha salutato con queste parole ieri nella chiesa di Trissino il fratello Enrico, ucciso davanti a casa la scorsa settimana da un imprenditore orafo, Giancarlo Rigon, in preda a un folle raptus di violenza. La comunità trissinese si è stretta intorno al 39enne, che avrebbe dovuto celebrare le proprie nozze l’8 agosto: almeno cinquecento le persone in chiesa, ieri mattina.
«Come il diavolo è arrivato per portarti via con lui, così noi preghiamo Gesù perché ci indichi la strada per andare avanti». Alessandra, in prima fila con la madre di Enrico e le altre due sorelle, in un lungo e commosso ricordo ha dato l’addio al fratello nella bara all’inizio della cerimonia. «Finalmente avevi trovato anche tu la tua felicità, con Sabrina – ha detto la donna – una persona splendida che era riuscita a tornare a far sorridere anche nostra madre, che si era spenta dopo la morte di papà. Siamo stati fortunati, noi abbiamo avuto veramente una grande famiglia perché ci siamo sempre dati una mano l’uno con l’altro. Non temere Enrico – le parole di Alessandra Faggion – Sabrina resterà nella nostra famiglia e sarà zia dei tuoi splendidi nipoti. E tutti ti ricorderemo come lo zio buono che sei. Anche se oggi il nostro cuore è spezzato: una parte se ne è andata insieme a te». Il parroco di Trissino, don Lucio Mozzo, ha citato durante la cerimonia il racconto evangelico della resurrezione di Lazzaro: «Preghiamo perché i cari di Enrico, la mamma e le sorelle con i nipoti, continuino a sentire la sua presenza non solo come rimpianto, ma come un “testimone” da prendere in mano e con cui andare avanti. I giovani hanno bisogno di esempi di bontà». Alla fine delle esequie hanno voluto dare un ultimo saluto al 39enne di Trissino anche gli amici con cui giocava a basket: «Siamo certi che dall’alto saprai ancora ridere di noi e con noi».
Intanto, ieri pomeriggio a Vicenza si sono celebrati anche i funerali di Rigon, che si è tolto la vita in una strada di campagna dopo aver ucciso il magazziniere con la stessa arma che aveva usato per sparare a Faggion. La funzione è stata celebrata in forma privata, nella cappella dell’ospedale San Bortolo.