Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Trasporto pubblico, in periferia arriverà l’autobus a chiamata «Troppe corse semi-vuote»
Il Comune progetta il futuro del servizio. Nuovo bando per i mezzi di notte
VICENZA Cinque anni fa era un servizio innovativo. Ora è una certezza, almeno per i (molti) giovani che ogni sera, specie nei fine settimana, si ritrovano a prenotare un posto sui mezzi per arrivare da casa in centro o in discoteca e viceversa. Il servizio di bus a chiamata, a Vicenza guarda al futuro: «Stiamo studiando le modalità per trasferire lo stesso servizio anche nelle ore diurne, specie al mattino, nelle zone periferiche della città». Le parole dell’assessore alle Infrastrutture, Claudio Cicero, anticipano una svolta che secondo i piani di Svt (Società vicentina trasporti), che gestisce il servizio attuale, andrà a regime solo «fra un anno». E però, la direzione è quella: «È necessario ridurre al minimo le corse semivuote dei bus tradizionali - spiega Cicero - sia per un fattore di ottimizzazione del servizio sia per un discorso di traffico, dunque di congestione delle strade cittadine e inquinamento». Insomma, il servizio piace agli amministratori. Ma anche agli utenti: nel 2015, a due anni di attività, il bus a chiamata attirava poco meno di 20mila passeggeri all’anno. Oggi quella cifra è salita fino a sfiorare le 30mila persone che ogni anno, in media, salgono sui mezzi privati della ditta titolare del servizio per conto di Svt.
Secondo i dati della società di trasporti, nei giorni feriali il numero dei vicentini che usufruiscono del servizio non supera le 50 persone. Ma quello stesso dato decuplica nei fine settimana, quando si arriva a punte (nel periodo «scolastico») di 500 passeggeri a sera. Dunque, ai vicentini piace il trasporto che si prenota via sms (al numero 342 4112584) e che collega angoli di tutta la città (si ferma solo alle pensiline degli autobus tradizionali) dalle 20.30 in poi. Il servizio scade il prossimo novembre e per l’occasione Svt ha già emanato un bando per la gestione dei trasporti a chiamata nel periodo 1 novembre
2018-31 ottobre 2019, con la possibilità di rinnovo per altri sei mesi arrivando dunque alle prime settimane del 2020. L’appalto messo a gara dalla società di trasporti vale
436mila euro, di cui 275mila euro per il primo anno di gestione e gli altri 161mila euro per gli eventuali 6 mesi di proroga successivi, e le aziende che intendono candidarsi dovranno inviare tutta la documentazione necessaria sugli uffici della sede Svt di viale Milano entro le 12 del prossimo 3 settembre.
Nel frattempo, però, società e Comune guardano al futuro del bus a chiamata, che prende il nome del progetto «Peri-metrò». Il titolo è uno dei 18 capitoli finanziati dal «Bando periferie», con cui il Comune ha conquistato 18 milioni di euro di finanziamenti statali. Di quei fondi,
1,2 milioni di euro sono destinati a finire proprio nell’ampliamento del servizio di bus a chiamata: il progetto sarebbe dovuto partire nei primi mesi del 2018 ma secondo le stime di Comune e azienda non sarà realtà prima dell’estate del 2019. In quell’occasione il servizio a chiamata soppianterà di fatto le corse degli autobus tradizionali anche di giorno, nelle zone periferiche della città, collegando i quartieri più distanti dal centro con le principali linee di trasporto pubblico.
”
Cicero Vogliamo estendere il servizio anche per un discorso di traffico e quindi di inquinamento