Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Polo di Santa Chiara il cantiere è bloccato «Ma i lavori finiranno»
Dopo la rottura con Vardanega, l’amministrazione studia la soluzione per portare a termine il museo
BASSANO Due importanti cantieri fermi, ma non per ferie, e altrettante incognite sul loro futuro: il ponte e il polo di Santa Chiara. Tuttavia, se per i lavori di restauro del Ponte degli Alpini, Comune e Inco hanno manifestato la volontà di proseguire sulla strada che prevede l’affidamento dell’intervento all’impresa trentina (forse si giungerà ad un accordo a fine mese) dopo la risoluzione in danno del contratto con la trevigiana Nico Vardanega Costruzioni, quelli del polo culturale Santa Chiara rimangono ancora al palo. La ditta di Possagno che aveva in appalto i due principali interventi cittadini ha ceduto il ramo d’azienda alla neocostituita Imprevar, la quale a sua volta dovrebbe subentrare nella realizzazione del primo stralcio del complesso museale. La situazione però è ancora in stand by e il cantiere in pieno centro storico, che già aveva accumulato pesanti ritardi rispetto al cronoprogramma, è bloccato.
«Siamo in una fase di sospensione - ammette il sindaco Riccardo Poletto - Non è ancora stata fatta una scelta sul futuro dopo la cessione del ramo d’azienda. Anche perché la Imprevar, nella sua proposta di subentro, ha posto delle clausole che riteniamo irricevibili. Inoltre, non ci risulta che il Tribunale abbia ratificato il passaggio da una all’altra ditta. La situazione è insomma complessa e piuttosto confusa». Difficile anche prevedere, al momento, cosa succederà. Per il Santa Chiara, che da anni attende di vedere la luce, le opzioni sono tre. O la Imprevar fa un passo indietro sulle condizioni di subentro, oppure l’amministrazione potrebbe rescindere anche questo contratto e rivolgersi alla terza impresa classificatasi nel bando di gara risalente al 2011. Si tratta della trevigiana Andreola Costruzioni Generali, che aveva anche avviato un contenzioso con il Comune a seguito del fallimento della prima appaltatrice, la Adico. C’è poi una terza soluzione, più complessa, che prevede una nuova gara relativa ai lavori residui.
Tre possibili scenari, dunque, sui quali l’amministrazione ha aperto per ciascuno un ragionamento. «Siamo impegnati nell’individuazione della soluzione che consenta di ripartire in tempi brevi - spiega l’assessore alla Cura urbana Roberto Campagnolo - Non vogliamo che quell’intervento resti un’incompiuta. Difficile, per ora, l’ipotesi di una nuova gara: significherebbe ripartire da zero, con nuovi costi e tempi lunghi. Attendiamo di vedere se la Imprevar rinuncerà a certe richieste che non sono certo a nostro vantaggio. Diversamente, saremo costretti a chiudere e a rivolgerci alla terza classificata».
In qualsiasi caso, a questo punto è molto improbabile che il cantiere possa essere ultimato per gennaio 2019 come prevede il contratto. A seguire da vicino la tormentata vicenda del Santa Chiara c’è anche Massimo Vallotto, presidente del museo dell’auto Bonfanti Vimar. La struttura con sede a Romano d’Ezzelino dovrebbe infatti trasferirsi a fianco del costruendo polo naturalistico, nell’ala prevista dal secondo stralcio del progetto. «Vogliamo credere che da questa situazione di stallo si possa ripartire - è il commento - Nel frattempo, continua la nostra ricerca fondi per realizzare il nostro museo».
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Poletto
Non è ancora stata fatta una scelta sul futuro. La situazione è complessa e piuttosto confusa