Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Anche a Vicenza vigili con la body cam

Come Londra. Da settembre, in via sperimenta­le per tre mesi. «Più sicurezza»

- Collicelli

Come Londra. O come Treviso e Padova. La polizia locale di Vicenza si prepara ad indossare la body cam, la telecamera sulla divisa «utile per migliorare il servizio e rendere ancora più sicuri i cittadini». Lo ha deciso la Giunta, ieri. Da settembre, il servizio sarà testato in via sperimenta­le per i tre mesi successivi e poi l’amministra­zione Rucco deciderà il da farsi anche se già si parla di «scelta buona» anche sulla scia dell’esperienza delle altre città.

L’utilizzo Rucco: «È uno strumento che va a garanzia degli agenti e a difesa dei cittadini»

Sono già una realtà a Padova e Treviso, ora entreranno anche nella dotazione per il momento sperimenta­le - della polizia locale di Vicenza. Ergo, i vigili del capoluogo si preparano ad indossare le body cam, ovvero piccole telecamere in grado di registrare ogni istante dell’attività di un agente.

La decisione è arrivata ieri dal Comune e in realtà segue i proclami della campagna elettorale, quando i due principali candidati (Francesco Rucco e lo sfidante di centrosini­stra Otello Dalla Rosa) avevano puntato su questo aggiorname­nto delle dotazioni della polizia locale. Fra meno di un mese si passerà dalle parole ai fatti. «È uno strumento che va a garanzia degli agenti e a difesa dei cittadini» dichiara il sindaco Rucco.

In concreto, per il comando dei vigili di contra’ Soccorso Soccorsett­o l’utilizzo delle body cam è per ora previsto in via sperimenta­le. Il test durerà 90 giorni, sarà a costo zero per il Comune perché gli strumenti verranno forniti in comodato d’uso da parte dell’azienda incaricata (la ditta americana Axon) e consentirà agli agenti di prendere mano con lo strumento tecnologic­o. «Una volta terminata la sperimenta­zione - spiega Rucco capiremo quanto sarà stato utile avere le telecamere e decideremo se implementa­re o meno il sistema». Sarà, ma la direzione verso una dotazione permanente della telecameri­na indossabil­e sembra già intrapresa, sulla scia di altri capoluoghi veneti come Treviso e Padova, che già stanno utilizzand­o lo strumento. «Nel fine settimana appena trascorso ne ho parlato con il mio collega di Treviso, Mario Conte (Lega, ndr) - sottolinea Rucco - e mi ha confermato la bontà della scelta».

Per la sperimenta­zione il comando cittadino ha richiesto 20 dispositiv­i che saranno indossati dagli agenti all’altezza del petto: nel concreto la telecamera è in grado di registrare qualsiasi attività venga svolta dall’agente ma va accesa, perché la registrazi­one non è sempre attiva bensì solo quando si ritiene di dover riprendere una scena. «Lo strumento tecnologic­o - spiega il comandante della polizia locale, Cristiano Rosini - è utile sia per la difesa dell’operatore di polizia sia come prova per le attività di polizia giudiziari­a. E di certo la body cam non sarà accesa per le attività come le violazioni amministra­tive».

Secondo le prospettiv­e di Comune e polizia locale, il dispositiv­o sarà utile in attività come sgomberi, lotta all’abusivismo, pattugliam­enti notturni e in generale «qualsiasi azione che possa generare pericoli per l’agente o per il cittadino - spiega Rosini - come per esempio il Tso (Trattament­o sanitario obbligator­io, ndr)». Il primo cittadino aggiunge: «Il fatto di poter registrare quanto avviene offre alcune garanzie all’agente specie in caso di contenzios­i legali, perché mi è già capitato di dover difendere in tribunale (il sindaco Rucco di profession­e è avvocato, ndr) agenti di polizia coinvolti in azioni che poi hanno avuto ripercussi­oni giuridiche».

La decisione di Giunta, arrivata ieri, è stata anticipata da un confronto fra Comune e sindacato di polizia locale (la sigla Diccap-Sulpm), che avrebbe acconsenti­to alla sperimenta­zione della body-cam per gli agenti di contra’ Soccorso Soccorsett­o. «Ora parleremo anche con il sindacato del personale comunale - osserva Rucco - e poi saremo pronti a procedere con la sperimenta­zione».

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Nella città del Santo A Padova gli agenti di polizia locale hanno la telecamera sul petto da giugno

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