Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Fondi in parte incassati e ruspe già all’opera «Vicenza forse è salva»
Il capoluogo si era aggiudicato 17,7 milioni di euro, 4,5 già versati
Fin dalla presentazione del bando, nel 2016, per Vicenza si è trattato di una corsa contro il tempo. Ma quella stessa corsa adesso potrebbe valere al capoluogo la «salvezza» dei fondi stanziati dal Governo.
Il condizionale è d’obbligo, ma per la città del Palladio i soldi del «Bando periferie» sembrano al sicuro. E non sono pochi: il capoluogo berico, primo fra i principali Comuni del Veneto, a fine 2016 si è aggiudicato 17,7 milioni di euro piazzandosi in quarta posizione - in Italia - nella classifica stilata dal Governo per la ripartizione dei fondi del «Bando periferie», per la riqualificazione delle zone urbane.
Anche per questo, ieri, la notizia della cancellazione di una parte dei fondi del bando inserita in un emendamento del decreto Milleproroghe - licenziato dal Senato nei giorni scorsi - ha fatto il giro di Palazzo Trissino. Con tanto di preoccupazione che filtrava fra gli uffici. Già dal mattino dirigenti e assessori hanno cercato conferme, che sono arrivate puntuali, ma senza il timbro dell’ufficialità.
Da qui le parole del sindaco Francesco Rucco, votate alla cautela: «Stiamo facendo le verifiche per capire se il Comune rientra nella lista di coloro che subiscono una riduzione delle risorse - spiega Rucco - ma sarebbe una sciagura pensare di sospendere lavori in corso, per i quali abbiamo anche già ottenuto alcuni finanziamenti. Non voglio neanche immaginarlo. In ogni caso, anche se Vicenza fosse esonerata dai tagli rispetto ad altri Comuni, ritengo scorretto intervenire su enti locali che hanno già firmato la convenzione, bisogna proseguire sui finanziamenti perché si tratta di un bando che porta risorse e riqualificazione di aree degradate».
Insomma, per Vicenza dal bando periferie non si torna indietro. Anche perché in molti casi i lavori sono già partiti, per non dire delle risorse già arrivate. Nei conti correnti del Comune è già stato accreditato circa il 25 per cento della somma totale che spetta al capoluogo, pari a circa 4,5 milioni di euro. Con quei soldi si sono finanziati i progetti, incarichi e in qualche caso sono pure partiti i lavori. In totale, i 17,7 milioni di euro conquistati dal capoluogo andranno a finanziare 18 progetti, che muoveranno ruspe e cantieri in ogni angolo della città.
La corsa contro il tempo è iniziata il 6 marzo 2017, quando Vicenza ha firmato la convenzione per lo stanziamento dei fondi da parte dello Stato: da quel momento il Comune ha avuto 60 giorni per presentare i progetti definitivi e poi, entro l’autunno scorso, i progetti esecutivi. Quindi le gare europee, i ritmi scadenzati e l’inaugurazione dei cantieri, iniziata con i lavori per la nuova illuminazione in via Firenze, zona degradata ai confini del centro. Nel concreto, i progetti finanziati sono di vario genere: c’è la riqualificazione di ex-aree produttive e ora abbandonate come l’excentrale del Latte (diventerà parco e sede di centro civico di quartiere) e le zone dove un tempo erano insediate le acciaierie Valbruna e Beltrame (aree ex-Pp6 ed ex-Pp7), che lasceranno spazio a verde e parcheggi. Poi i lavori al futuro parco della Pace (che si sommano ad altri finanziamenti statali da 11 milioni di euro), la sistemazione del parco alla colonia Bedin-Aldighieri, il progetto per portare i bus a chiamata in periferia, quello per anziani soli e la creazione di nuove piste ciclabili lungo gli argini dei fiumi nell’ambito del progetto «Itinerari cicloturistici palladiani».
Il sindaco Rucco/ 1
Stiamo verificando, una sciagura pensare di sospendere lavori in corso, per i quali abbiamo già ottenuto alcuni finanziamenti
Il sindaco Rucco/ 2
È scorretto intervenire su enti locali che hanno già firmato la convenzione, il bando porta risorse e riqualificazione di aree degradate