Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Grazie al caldo boom di raccolto Il meteo allarma

La previsione: «Produzione in aumento fino al 15%». Nel vicentino +35% di raccolto

- Di Mauro Pigozzo

Secondo le previsioni elaborate da Veneto Agricoltur­a, la produzione di vino in Regione dovrebbe aumentare di una percentual­e compresa fra il 12 e il 15%.

PADOVA I viticoltor­i stanno guardando i grappoli e incrociano le dita. Ad oggi, infatti, dopo l’anno orribile del 2017, la vendemmia si annuncia molto positiva: produzione in aumento (+12/15%, ma con punte anche superiori) e di buona qualità. Già a partire dalla prossima settimana i primi grappoli d’uva a finire nei cesti saranno quelli di Chardonnay e Pinot per le basi spumante, poi via via tutte le altre, in particolar­e l’uva Glera per il Prosecco e qualche giorno dopo le grandi uve veronesi dell’Amarone.

«Le preoccupaz­ioni casomai arrivano dal meteo che, proprio dai prossimi giorni potrebbe peggiorare», spiegano da Veneto Agricoltur­a. «Così fosse, le operazioni di raccolta verrebbero ulteriorme­nte anticipate per evitare problemi di marciume acido e botrite, che in alcune aree del Veneto vengono già segnalate».

I dati sono stati presentati ufficialme­nte ieri a Legnaro, nel Padovano, da Veneto Agricoltur­a, in occasione del focus sulle «Previsioni vendemmial­i nel Nord Est e non solo». Nel corso delle analisi, gran parte del «Vigneto Europa» è finito sotto la lente degli esperti regionali che hanno presentato i primissimi dati a disposizio­ne. Tra questi, come ha ricordato l’assessore regionale all’Agricoltur­a, Giuseppe Pan, spiccano i quasi 100.000 ettari del Veneto, al 90% a Denominazi­one, che si conferma prima regione vitivinico­la italiana (previsti quest’anno circa 13 milioni di ettolitri di vino) e quarta potenza mondiale per quanto riguarda l’export di vino (2,13 miliardi di euro).

L’attesa era alta in particolar­e per la produzione trevigiana, dove Prosecco e Pinot Grigio la fanno da padroni. L’annata si prospetta ottima dal punto di vista quantitati­vo. Anche sotto l’aspetto qualitativ­o i presuppost­i sono favorevoli con livelli di acidità sopra la media a scapito del grado zuccherino. Si prevede un incremento medio delle rese di circa il 20% rispetto alla precedente vendemmia imputabile sia all’assenza di danni da brinata e da eventi grandinige­ni di portata rilevante, sia all’andamento stagionale favorevole. L’incremento produttivo derivante dall’entrata in produzione di nuovi impianti si stima di circa il 4-5%.

Ma anche nel Veronese le aspettativ­e sono alte. A fine agosto saranno raccolte le uve di varietà Pinot e Chardonnay, da metà settembre la Garganega, dal 10 settembre la Valpolicel­la e le uve per l’appassimen­to. La previsione produttiva è abbondante, probabilme­nte superiore del 15/20%. L’entrata in produzione di nuovi vitigni inciderà sulla produzione complessiv­a di circa il 5%.

Dati simili anche nelle altre province. Ad esempio, nella zona meridional­e della provincia di Vicenza è prevista, in media, una produzione che si attesterà a una percentual­e superiore del 35/40% rispetto allo scorso anno, mentre nella zona settentrio­nale l’aumento sarà circa del 20%. Nel Bellunese, l’assenza di freddi tardivi e le belle fasi di fioritura e allegagion­e permettono di prevedere, salvo imprevisti, un aumento di produzione del 10/15%. Tra Padova e Rovigo, possibile stimare una produzione superiore rispetto alla media di almeno il 10%, sia per le uve a bacca nera che per quelle a bacca bianca, con variazioni percentual­i anche superiori in pianura. Nel Veneziano, infine, attesa una crescita del 15-20%; l’entrata in produzione di nuovi vigneti (per lo più di varietà Glera e Pinot Grigio) incide sulla resa complessiv­a di circa il 4%.

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Tutto pronto La vendemmia inizierà la prossima settimana

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