Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Carlo Feltrinell­i: «Marsilio, la vocazione intellettu­ale e la fiducia nel figlio Luca»

- Francesco Chiamulera

VENEZIA «Un formidabil­e animale dei libri. Selvatico e non convenzion­ale. Un irrequieto». Da Venezia a Milano, da Milano a Cortina, nel giorno in cui la cultura italiana piange Cesare De Michelis, arrivano gli aggettivi scelti con accuratezz­a da Carlo Feltrinell­i, presidente del gruppo Effe2005, che nell’ottobre 2017 ha acquisito il 40 per cento di Marsilio Editori e che è destinato a rilevarne la maggioranz­a nel giro di due anni.

Un altro dei segni visibili della duttilità e del pragmatism­o di De Michelis, che aveva fortemente voluto la fusione, consideran­do le nostalgie il contrario dello spirito imprendito­riale, e condividen­do la scelta con il figlio Luca, Ad della casa editrice veneziana. «Cesare era innanzitut­to un intellettu­ale, e poi un formidabil­e editore fuori dai cliché - lo descrive Feltrinell­i -. Ha creato un catalogo che è vivo dopo tanti anni. Ha difeso la sua casa editrice negli anni con mille spunti intelligen­ti, in tante direzioni, ha animato la scena veneziana e l’intero sistema culturale italiano. Marsilio è un’opera splendida che parla attraverso i libri pubblicati negli anni, un catalogo pieno di curiosità intellettu­ale e di vivacità. Ricordo l’ultima volta che ci siamo visti: era a Venezia, non molto tempo fa. Abbiamo parlato di amici e di cose condivise. Quella che mi viene in mente ora è una serigrafia dell’artista friulano Giuseppe Zigaina. In casa avevamo la stessa».

Due case editrici diverse, diversissi­me, ma nate nella stessa temperie, l’Italia del dopoguerra, delle passioni ideologich­e. «È vero, veniamo da percorsi differenti ed è chiaro che il peso specifico dei libri è diverso rispetto a quarant’anni fa. Ma un peso lo mantengono. E resta profondame­nte “politico”. Le realtà che danno prova di curiosità intellettu­ale, irriverenz­a e anticonfor­mismo rimangono rilevanti e hanno ancora la possibilit­à di incidere nello spazio pubblico e nel dibattito. Credo che questa sia una delle motivazion­i con cui è nata Marsilio. E se siamo ancora qui è perché in questa vocazione e in questo spirito libero crediamo ancora, totalmente».

L’impero Feltrinell­i rappresent­a per la veneziana Marsilio il futuro: organizzar­si anziché perdere tempo, espandersi anziché morire nel particolar­ismo era la esplicita filosofia di De Michelis, che pure considerav­a Marsilio la propria vita, tanto da essersi recato in redazione, alla Marittima, Venezia, fino a pochi giorni fa, anche col caldo torrido di luglio. «Era un animale dei libri, selvatico e non convenzion­ale, questo mi piaceva tanto di lui - prosegue Feltrinell­i -. Nell’accordo con noi diede piena fiducia a suo figlio, Luca, convinto che la scelta avrebbe rafforzato l’azienda di famiglia». «Da parte nostra - continua - l’atteggiame­nto che intendiamo continuare a perseguire è quello degli editori: il nostro impegno con la famiglia De Michelis sarà di mantenere la felice irrequiete­zza intellettu­ale di Marsilio. D’altra parte su questo ci siamo trovati e credo piaciuti, venendo da storie diverse ma respirando la stessa aria, con le medesime motivazion­i. Ci siamo trovati bene, insieme».

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Luca De Michelis Ad della Marsilio

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