Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tav, 36 osservazioni per ribadire che Vicenza crede all’alta velocità
Il Comune invia al ministero il documento e chiede argini più alti per il fiume Retrone, il bacino sull’Onte più grande e tutela ambientale per i siti Unesco
VICENZA Ventitré pagine che contengono poco più di trenta punti per chiedere attenzione alle «mitigazioni ambientali», alla sicurezza idraulica e pure alle vibrazioni e all’inquinamento acustico in zone protette dall’Unesco come il centro storico di Vicenza e le ville palladiane. Ma è anche un documento che già da solo certifica un dato di fatto: Vicenza crede nella Tav (Treni ad alta velocità). E a ribadirlo è anche il sindaco, Francesco Rucco: «La Tav è un’opera strategica per il nostro territorio - dichiara Rucco - e se il Governo decidesse di non realizzarla sarebbe una scelta sciagurata, che mi auguro non avvenga». Insomma, per Palazzo Trissino l’iter per portare i treni veloci a Vicenza ad attraversare e a fermarsi nel capoluogo berico deve avanzare. Anche per questo il Comune nei giorni scorsi ha inviato un documento che contiene le osservazioni alla Via (Valutazione di impatto ambientale) che accompagnano il progetto preliminare dell’opera relativa al tratto bivio Vicenza-viale del Risorgimento, in vista di quello definitivo. La procedura di Via era stata avviata dal ministero dell’Ambiente lo scorso anno ma è stata riaggiornata nei mesi scorsi per alcune integrazioni. Da qui la nuova richiesta agli enti interessati - fra cui anche il Comune - per eventuali osservazioni, che già erano state spedite in occasione della prima fase e che ieri sono state rinforzate. Dagli uffici del Comune è infatti partito un documento di 23 pagine con 36 punti precisi che riepilogano le richieste di Vicenza in vista del progetto definitivo della Tav.
Il testo è stato inviato al ministero dell’Ambiente e nella sostanza i desiderata del capoluogo guardano a tre temi: la «sicurezza idraulica ed idrogeologica del territorio» interessato dal cantiere, con la richiesta di alzare gli argini per il fiume Retrone in città, l’aumento della capienza della cassa di espansione sul torrente Onte prevista nelle carte del progetto e una serie di attenzioni sulle zone critiche dal punto di vista idraulico; poi c’è l’aspetto delle vibrazioni e dell’inquinamento acustico, per il quale si chiede ad esempio la realizzazione di barriere antirumore per proteggere le zone di rispetto dei monumenti tutelati dall’Unesco, che potrebbero essere barriere «trasparenti» o in ogni caso «in armonia con l’ambiente interessato».
Infine, sempre in tema di beni tutelati, Vicenza chiede di allontanare il più possibile lavori alla viabilità e alle zone di cantiere della Tav da villa Trissino Muttoni, che si affaccia su strada della Ca’ Impenta, dove sono previsti lavori alle strade, il cantiere-base e alcune aree di stoccaggio.
Tutte queste precisazioni sono state inserite nel documento inviato ieri e che, nei piani del Comune, dovranno trovare risposta nel progetto definitivo, ora in mano ai tec- nici incaricati da Rfi (Rete ferroviaria italiana).
Il progetto preliminare consegnato al Comune prevede, ad oggi, una spesa di 805 milioni di euro per realizzare il raddoppio della linea ferroviaria di superficie sul territorio del capoluogo, affiancato da una nuova fermata in zonaFiera (utilizzata in occasione di eventi fieristici), il rinforzo della stazione di viale Roma e una serie di opere viabilistiche complementari fra cui la strada dell’Arsenale, il nuovo ponte di via Maganza, il prolungamento di via Martiri delle Foibe e il filobus, per collegare la città da est a ovest. «Noi vogliamo
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Rucco/1
La Tav è strategica e se il Governo decidesse di non realizzarla sarebbe una scelta sciagurata