Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
West Nile, terza vittima I contagi salgono a 77
Morta a Oderzo paziente oncologica. I sindaci padovani: denunce per chi non usa le pastiglie anti-zanzare
VENEZIA Terza vittima del West Nile, in Veneto. Si tratta di una signora che da una settimana era ricoverata nel reparto di Medicina dell’Ospedale di Oderzo, risiedeva in un Comune ai confini con San Donà ed era affetta da diversi anni da una grave forma neoplastica. Il tumore aveva provocato nella paziente una critica cachessia (grave perdita di massa corporea e peso irreversibile) e a un’immunodepressione di secondo grado. Negli ultimi giorni il quadro clinico è ulteriormente peggiorato, evidenziando manifestazioni neurologiche e ieri la donna è morta. Dagli esami sierologici è emersa la presenza dell’infezione da West Nile.
Prima di lei, il primo agosto scorso, il virus veicolato dalle zanzare infette aveva ucciso un 86enne che abitava nella Bassa Veronese ed era stato ricoverato all’ospedale «Mater Salutis» di Legnago. Anche lui era stato colpito dalla forma neuroinvasiva del virus. L’8 agosto la seconda vittima: Mario Lazzarini, 89enne di Este. L’uomo era stato contagiato nei giorni precedenti nel giardino di casa, a pochi passi dal centro storico, mentre si godeva il fresco sotto gli alberi. Era stato punto dalla zanzara culex pipiens, che appunto trasporta l’infezione. Una volta emersi i primi sintomi, l’anziano era stato ricoverato all’ospedale di Schiavonia e in un primo tempo non sembrava grave. Ma poi le complicanze legate all’infezione hanno avuto il sopravvento e purtroppo non c’è stato nulla da fare.
All’ultimo bollettino diramato solo giovedì scorso dalla Regione e che registrava 51 casi di West Nile in Veneto, bisogna aggiungere i nuovi contagi. Che salgono da 15 a 40 nella provincia di Padova e da tre a 4 in quella di Treviso. Per il momento — ma i dati sono in continua evoluzione —, il bilancio sale dunque a 77 persone colpite dal virus. Nel Padovano i sindaci si incontreranno per distribuire gratuitamente ai privati le pastiglie di veleno contro le zanzare da mettere nei tombini e se gli amministratori dei condomini non procederanno a tale operazione, scatteranno le denunce.
In realtà a finire sotto la lente per primi sono stati proprio i Comuni, responsabili di non aver fatto le opportune disinfestazioni, nonostante il milione e 541mila euro stanziati ad hoc negli ultimi anni dalla Regione.
«Dal punto di vista epidemiologico — ha spiegato più volte l’assessore alla Sanità, Luca Coletto — gli esperti dicono che nell’80% dei casi il virus è asintomatico, nel 19% presenta sintomi simili a una normale influenza e solo nello 0,1% può evolvere in patologie gravi, come l’encefalite. Accade soprattutto nelle persone anziane o debilitate da altre patologie. I cittadini possono evitare la proliferazione delle zanzare con semplici accorgimenti: non abbandonare contenitori in cui possa raccogliersi l’acqua piovana come barattoli, bidoni, bacinelle, annaffiatoi; svuotare giornalmente qualsiasi contenitore di uso comune con presenza di acqua e, ove possibile, capovolgerli; coprire ermeticamente i contenitori d’acqua inamovibili, come bidoni e cisterne».