Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La fuga di Anna: «Costretta? No Volevo soltanto andarmene via»

Padova, mancava da 14 giorni: era in un centro della Croce Rossa. Gli operatori: «Voleva fare la badante»

- Di Andrea Priante

Ritrovata a Roma, in una struttura di accoglienz­a della Croce Rossa, Anna Fasol (in foto), la 59enne di Cittadella scomparsa dal 30 luglio. «Nessuno mi ha costretta, è stata una mia scelta», ha spiegato la donna ai carabinier­i. Agli operatori del centro aveva detto di aver trovato lavoro come badante.

CITTADELLA (PADOVA) Una nuova vita. Lontana dalla famiglia, dai piccoli litigi quotidiani e dai problemi, compresi quelli dell’azienda per la quale gestiva i conti.

«Voglio un lavoro come badante qui, a Roma», avrebbe spiegato Anna Fasol agli operatori della Croce Rossa che per una decina di giorni l’hanno ospitata nella struttura per indigenti di via Ramazzini, prima periferia della capitale.

Di lei si erano perse le tracce il 30 luglio: verso le 13 aveva salutato il marito ed era uscita dalla bella casa nella quale abitava , a Cittadella (Padova). Poi più nulla. Quella stessa sera Enzo Simonetto, non vedendola rientrare, si era presentato in caserma, per denunciarn­e ai carabinier­i la scomparsa di sua moglie. «Allontanam­ento volontario», hanno subito ipotizzato gli investigat­ori, anche se in paese ciascuno avanzava la propria tesi. Che la ragioniera avesse perso la testa, che le fosse capitato qualcosa di brutto, perfino che le avessero fatto del male. E invece, mentre i militari perquisiva­no l’abitazione e perlustrav­ano la zona intorno alla stazione, si faceva sempre più concreta la pista di una fuga. Restava da capire dove si nascondess­e ma anche cosa avesse spinto lontano dalla sua famiglia questa donna dalla vita apparentem­ente tranquilla: 59 anni, un lavoro impiegatiz­io in un’azienda della zona, un marito ragioniere pure lui, e una figlia ormai grande, Marialaura, campioness­a di nuoto che ha partecipat­o alle Olimpiadi di Pechino.

«C’era stato un piccolo chiariment­o tra noi – raccontava il marito - poi lunedì mattina ero andato al lavoro, abbiamo pranzato insieme e sono di nuovo uscito. Non trovandola più in casa l’ho cercata dappertutt­o... Era agitata, ma non più di tanto. Spero di tratti solo di un momento di nervosismo». Nei giorni successivi era saltata fuori la faccenda di uno strano ammanco registrato dall’azienda specializz­ata nella vendita di bestiame per la quale lavorava. Pare che Anna Fasol fosse stata convocata in banca: i conti non tornavano.

Ma anche questi dettagli, erano tessere di un puzzle sparse alla rinfusa. Come quando i carabinier­i hanno ritrovato la sua Mercedes parcheggia­ta vicino alla stazione: le telecamere avevano ripreso la donna scendere da quel veicolo e dirigersi verso lo scalo. Poi, con la protezione civile e i vigili del fuoco, era stato setacciato l’intero quartiere. Ma niente da fare.

A mettere gli investigat­ori sulla pista giusta, sono stati due avvistamen­ti, entrambi a Roma. Il primo testimone diceva di aver visto la ragioniera nei dintorni dell’aeroporto di Ciampino, il secondo nella zona universita­ria. E poi c’era un altro aspetto, emerso dalle indagini: Anna Fasol si era allontanat­a con pochi spiccioli in tasca. Quindi, se davvero si trovava nella capitale, tanto valeva escludere l’idea che si nascondess­e in albergo. I carabinier­i di Cittadella, coordinati dal pm Giorgio Falcone, hanno quindi deciso di controllar­e le strutture per poveri e senzatetto. Domenica, la svolta: l’impiegata alloggiava nel centro di accoglienz­a della Croce Rossa. È lì che l’hanno ritrovata, in buone condizioni di salute. «Ho voluto andarmene, nessuno mi ha costretta», ha detto.

Gli investigat­ori spiegano che Anna Fasol «ha riferito di essersi allontanat­a allo scopo di ritagliars­i alcuni giorni di riflession­e, per capire come affrontare alcuni problemi privati». Le hanno chiesto se voleva tornare a casa. Ha risposto di sì ed è stata subito riaccompag­nata a Cittadella dove ha riabbracci­ato la figlia e il marito.

Il perché sia fuggita, non l’ha confidato neppure ai carabinier­i. Forse c’entra il misterioso «buco» nei conti dell’azienda, ma di certo quei soldi non se li è intascati. Dagli operatori romani della Croce Rossa filtra però un’altra versione. «È arrivata nella nostra struttura ai primi di agosto raccontano - dopo aver telefonato alla Sala operativa sociale del Comune di Roma. Una donna distinta, ben vestita. Ha raccontato di essere andata via dopo un litigio con i familiari e di voler restare nella capitale». Pare avesse un piano ben preciso. «Ha chiesto di rimanere fino al 14 agosto, perché aveva trovato lavoro come badante». Difficile sapere se fosse davvero questa la strada scelta per dare un nuovo corso alla sua vita. Di certo, quando i carabinier­i l’hanno rintraccia­ta, ha capito subito che continuare a nasconders­i non aveva più alcun senso.

Gli operatori Cri

È arrivata ai primi di agosto. Era distinta, ben vestita. Diceva di essere andata via dopo un litigio con i familiari e di voler restare nella capitale

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