Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Naja per legge? Fronte del sì e polemiche
Le ha chiesto perché l’ha fatto?
«Diciamo che abbiamo parlato più che altro delle sue condizioni di salute. Mi interessava soprattutto sapere come sta. Il resto, lo affronteremo tra noi, in privato...»
E come sta sua moglie? «Sta discretamente bene. Per fortuna...».
Enzo Simonetto ha il volto tirato, sfinito da queste due settimane trascorse in una morsa fatta di mille domande che, almeno in parte, gli restano cucite addosso anche ora che sua moglie Anna Fasol, la 59enne di Cittadella scomparsa il 30 luglio, è stata finalmente ritrovata in un centro di accoglienza della Croce Rossa, a Roma.
Per giorni nessuno ha mai smesso di cercarla. Le ricerche hanno coinvolto i carabinieri, ma anche la protezione civile e i vigili del fuoco. Ed è a loro, che va il primo pensiero di quest’uomo.
«Voglio ringraziare le forze dell’ordine per l’attività che hanno svolto e la serietà con la quale si sono mossi, per arrivare a questo risultato», spiega.
Per lei e sua figlia sono stati giorni difficili...
«Quanto accaduto è stata una sorpresa per tutti: in questi giorni abbiamo fatto ogni tipo di pensiero riguardo a ciò che poteva esserle accaduto...».
Si è parlato di un ammanco di 100mila euro nei conti della ditta per la quale sua moglie lavorava. La fuga può aver qualcosa a che fare con questo?
(Allarga le braccia, con il gesto di chi non vuole, o non può, dire troppo)
«Non parliamo di questo. Sono state dette tante cose, molte delle quali non vere. Spetta ai carabinieri fare delle verifiche».
Sua moglie è collegata a quegli ammanchi?
«Io non so se quegli ammanchi ci siano davvero ma so che mia moglie non è scappata con i soldi, se è questo il sospetto. Lei non è ricca, la mia famiglia non è ricca: non lo eravamo prima e di certo non lo siamo neppure adesso...».
Dopo tutto questo, sua moglie tornerà a casa?
«Certo, tornerà a casa sicuramente. Adesso si trova in un altro luogo, abbiamo ritenuto fosse meglio così, almeno per ora. Perché abbiamo bisogno di tranquillità, di essere lasciati in pace per poter tornare alla nostra vita».