Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Corso Fogazzaro muore Confcommer­cio rilancia «Apriamolo ai bus»

Il Comune non si sbilancia ancora: «Ma le auto no»

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Auto sì o auto no. E se passassero i bus? Non è una semplice provocazio­ne, ma è la proposta formale di Confcommer­cio per immaginare un futuro (diverso) di corso Fogazzaro. Ovvero dell’arteria perpendico­lare a corso Palladio, molto meno frequentat­a rispetto alla via che attraversa il centro del capoluogo e da anni, ormai, al centro di un prese di posizione, sperimenta­zioni, critiche, iniziative. Il nodo è, di fatto, uno solo: il transito delle auto.

Fino al 2014 la strada era percorribi­le, poi per decisione dell’allora Giunta del sindaco Achille Variati è entrata in Ztl (Zona a traffico limitato) e dunque la circolazio­ne è consentita solo a chi abita o è munito di permesso. Da lì sono nate le divisioni. I residenti della zona non amano le auto, i commercian­ti invece si dividono fra chi le vorrebbe e chi, invece, non le vuole. Ma tutti concordano sul fatto che il corso è da qualche tempo deserto: poca gente, molte vetrine hanno chiuso, nei mesi invernali molti lamentano anche insicurezz­a e degrado. Dunque, è un problema. E va risolto

Confcommer­cio prova a definire una strada alternativ­a: «Perché non riaprire ai mezzi pubblici?» chiede il presidente della sezione del centro storico di Ascom, Stefano Soprana. «Ad oggi corso Fogazzaro è considerat­a solo un’uscita dal centro - spiega Soprana invece è un’entrata, è l’ingresso nord del centro. Farci entrare i bus, magari con una fermata in piazza San Lorenzo, sarebbe un modo per incentivar­e questo cambio di mentalità nella gente». La proposta dei commercian­ti era stata avanzata alla Giunta dell’ex-sindaco Variati e ora, dopo il cambio alla guida di Palazzo Trissino con l’arrivo del sindaco Francesco Rucco, viene riformulat­a. «Ci può stare anche una sperimenta­zione - afferma Soprana - per vedere se funziona. Poi in caso si può ragionare anche del passaggio delle auto ma quello è un non-problema, perché il vero nodo non è il transito della auto ma il parcheggio per i mezzi, che non c’è».

E difatti anche l’assessore comunale alle Infrastrut­ture Claudio Cicero su questo punto prende una posizione chiara: «Di auto in corso Fogazzaro non si comincia nemmeno a parlare - dichiara - non c’è posto per farle sostare. E se non si fermano non ha senso ha farle entrare». Sui bus, invece, l’amministra­zione è più cauta e non si sbilancia, anche se sembra che sia difficile far convivere la ciclabile e i plateatici dei bar con i mezzi pubblici in corso Fogazzaro.

Ma sulle auto in corso Fogazzaro nasce un piccolo caso tutto interno all’amministra­zione, visto che una delle tesi esposte in campagna elettorale da Forza Italia - anima della maggioranz­a a Palazzo Trissino - è proprio quella della riapertura alle auto di quella via. «Per noi si tratta di un impegno preso con i vicentini spiega il capogruppo di Forza Italia in Comune, Marco Zocca -. Pensiamo a una riapertura a ore, che possa far rinascere quella strada adesso commercial­mente morta, e a chiederlo sono proprio i negozianti della zona». Sarà. Nel frattempo gli azzurri appoggiano anche l’idea di Confcommer­cio: «Una sperimenta­zione con i bus si potrebbe anche fare - osserva Zocca certo va studiata e ragionata, ma è in linea con il nostro obiettivo di agevolare l’afflusso di persone in centro storico, riproponen­do magari anche la fermata dei mezzi pubblici in piazza Duomo, come un tempo».

«Quella via resta chiusa al traffico perché non c’è spazio per la sosta delle auto»

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(foto archivio) Deserto È una delle vie principali di Vicenza, ma spesso non c’è nessuno: corso Fogazzaro

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