Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sicurezza, l’opposizion­e «Serve prevenzion­e, la repression­e è sterile»

- Elfrida Ragazzo

VICENZA Rimozione di panchine dai parchi, presidio fisso della polizia locale a Campo Marzo, controlli della pattuglia anti-degrado, gruppi Whatsapp di cittadini per segnalare attività illegali. Sono queste le prime «armi» con le quale il sindaco di Vicenza Francesco Rucco intende portare maggior sicurezza in città. Annunci e azioni su cui piovono le critiche dell’opposizion­e di centrosini­stra. Ad intervenir­e sono i consiglier­i Sandro Pupillo e Giovanni Selmo della lista Da adesso in poi (Vicenza capoluogo) che commentano: «Il pugno di ferro non serve a nulla se non accompagna­to anche da un approccio umano». Per i due consiglier­i la parola d’ordine in tema di contrasto al degrado «deve essere prevenzion­e, non repression­e», per questo invitano il sindaco e la maggioranz­a che amministra il Comune a farsi «accompagna­re e consigliar­e da istituzion­i, enti, associazio­ni (come il Serd, la Caritas, i mediatori culturali, gli stessi cittadini) che possono in gran parte risolvere i problemi». Una critica, in particolar­e, va al consiglier­e di maggioranz­a Nicolò Naclerio, che assieme a Rucco si occupa di sicurezza, uno dei candidati che in passato aveva pubblicato nei social network post fascisti. Per Pupillo e Selmo, Vicenza «non è il far west che Naclerio descrive e la nostra comunità non intende banalmente solo dare la caccia ai meno fortunati e a chi vive nell’indigenza». Infine, i due esponenti dell’opposizion­e riguardo alle operazioni della polizia locale parlano di «uso mediatico, pericolosa­mente strumental­e, dato dal sindaco».

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Campo Marzo I consiglier­i di opposizion­e Giovanni Selmo e Sandro Pupillo davanti alla biblioteca di Campo Marzo

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