Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Capolavori del Seicento trafugati e ritrovati Restauro e mostra
Opere di Carpioni e Maffei, Sovrintendenza al lavoro
VICENZA Rubati e scomparsi per quasi 32 anni, deturpati dai ladri che li strapparono dalle cornici con una lama, incidendo una «ferita» di una ventina di centimetri. Dimenticati e poi ritrovati, ora stanno per ritornare al loro vecchio splendore: i dipinti «Sant’Orsola che affronta il martirio» di Francesco Maffei e «Sant’Antonio in adorazione del Bambin Gesù» di Giulio Carpioni, di proprietà dell’Ipab di Vicenza, attualmente sono sottoposti a restauro e saranno il pezzo forte di una grande mostra che l’ente previdenziale intende allestire nei primi mesi del 2019.
«Il progetto di restauro è stato preso in carico dalla Sovrintendenza di Verona, che sta lavorando per riportare le tele allo stato in cui erano prima del furto – spiega Lucio Turra, presidente dell’Ipab di Vicenza -. È un’operazione molto complessa, perché chi li ha rubati ha compiuto un vero e proprio scempio».
I due quadri, opere molto importanti dei due artisti del Seicento, sono mancanti entrambi della parte centrale, lunga circa 20 centimetri, e una delle difficoltà del lavoro di ricostruzione è l’assenza di immagini a colori di come erano originalmente. Di qui la necessità di un lavoro certosino. «Abbiamo bisogno di cose belle, e la vicenda dei due quadri è una di queste – commenta Turra –. Per questo abbiamo pensato ad una mostra che verrà inaugurata verosimilmente a gennaio del prossimo anno al museo diocesano di Vicenza. Poi i due quadri potrebbero ritornare nel luogo dove erano collocati prima del furto, all’oratorio delle Zitelle». Da quella piccola chiesetta di contra’ Santa Caterina, infatti, le tele vennero trafugate da ignoti nel dicembre del 1984 e fino al giugno di due anni fa non si è più saputo nulla. Poi, all’improvviso, la comunicazione del ritrovamento da parte dei carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale di Genova, a cui va il merito di aver recuperato il maltolto. I militari, specializzati in questo tipo di operazioni, da dei frammenti di opere trovate in una casa d’asta del capoluogo ligure, sono arrivati a recuperare dodici tele in un castello di Alba, in provincia di Cuneo. In quella dimora lussuosa piemontese, tra tanti dipinti c’erano anche «Sant’Orsola che affronta il martirio» del Maffei e il «Sant’Antonio in adorazione del Bambin Gesù» di Carpioni. Le tele sono state poste sotto sequestro, riconosciute dall’Ipab come quelle rubate a Vicenza 32 anni prima e, una volta avuto il via libera dal magistrato per la restituzione, portate nuovamente in città.
A maggio dell’anno scorso, per qualche giorno, i due quadri sono tornati all’oratorio delle Zitelle, prima di essere trasferiti in un laboratorio per il restauro.
«Si tratta di un intervento importante» sottolinea il presidente di Ipab. In un primo momento il costo era stato stimato intorno ai 60mila euro, ma vista la complessità dell’operazione, il conto potrebbe salire.
Con le due tele ritrovate, in mostra ci saranno anche altre sette opere, che verranno restaurate in maniera gratuita da Engim Veneto. Si tratta de «Il Battesimo di Cristo», del «Miracolo dell’acqua di San Girolamo Emiliani» e della «Strage degli innocenti» di Maffei; della «Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e San Giovannino», della «Carità» e del «Putto dormiente sopra un teschio» di Carpioni, oltre a «Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia» di un anonimo.
Turra «Abbiamo bisogno di cose belle e la vicenda dei quadri lo è: li metteremo in mostra»