Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Choc in Polesine: tre rapine violente in soli tre giorni Anziani pestati

- Andreotti, Celeghin

ROVIGO Massacrati di botte, fino a rompere un badile, per 300 euro. Prima di loro un’altra coppia di anziani rinchiusa e rapinata. Poi, un’altra famiglia ancora. Tre colpi in tre giorni. Il Polesine è sotto choc: in azione forse la stessa banda.

ROVIGO Due assalti in villa nel giro di un’ora. Tre in tre giorni. Serata di terrore, venerdì, in Polesine, con due famiglie di pensionati rapinate in casa da un terzetto di malviventi. Si tratta del terzo assalto in abitazione della settimana, dopo quello di mercoledì sera a Giacciano con Baruchella ai danni di una coppia di anziani che abitano in una villa isolata in campagna per un bottino di 250 euro e monili. Una sequenza che, almeno negli ultimi quindici anni, non ha precedenti a Rovigo. L’assalto più violento, venerdì, in via Provincial­e Ovest ad Arquà Polesine, dove due anziani sono stati presi di mira attorno alle 23.30. Gli aggressori sono entrati nella proprietà dalla campagna, tagliando la rete che delimita sul retro la villetta dei due, non isolata. I tre banditi, col volto travisato, hanno picchiato la donna, una 63enne ex dipendente della Procura di Rovigo, che stava guardando la tv sul divano facendo l’aerosol: vedendo degli sconosciut­i ha iniziato a urlare. Poi sono andati dal marito, un ex ferroviere 68enne in pensione, che era in camera, sferrandog­li un pugno in faccia e portandolo in salone. Qui la moglie è stata percossa al viso e al corpo col manico di legno di una pala per lavorare il frumento, presa da una piccola rimessa nel retro della villetta prima di fare irruzione. Poi la banda, probabilme­nte nordafrica­na, ha pulito il sangue sul pavimento con un giubbino della coppia, portato via insieme ai due cellulari dei coniugi, 300 euro e gioielli. I due pensionati, costretti ad uscire in strada per chiedere aiuto dopo la fuga dei delinquent­i, sono andati in ospedale ma ieri mattina erano già a casa. «Abbiamo paura — hanno dichiarato sotto choc, coi segni della violenza ancora ben visibili sui volti — non potevamo mai pensare a un evento simile. Uno dei tre aveva i pantaloni corti ed è un nero».

Prima, alle 22.30 in via Cavriane a Occhiobell­o, tre rapinatori avevano agito in una strada a fondo chiuso in campagna, nella quale ci sono solo due case. Travisati con cappucci e con guanti, sono entrati nella proprietà di L.M., 78enne ex maestra elementare a Pincara, hanno preso una scala da un magazzino vicino alla villetta e sono saliti al primo piano. Dopo aver rovistato, sono scesi al pianterren­o, dove l’anziana stava guardando la tv. Uno dei tre le ha dato una sberla per farsi dire dov’era il denaro, quindi la banda ha arraffato qualche centinaio di euro ed è fuggita con l’auto della vittima: una Mini Abbey Road, ritrovata ieri dai vigili di Occhiobell­o nella stessa via, abbandonat­a. La pensionata non ha avuto bisogno delle cure mediche. Ad Occhiobell­o e ad Arquà sono intervenut­i i carabinier­i: l’ipotesi è che le tre rapine della settimana siano state compiute dalla stessa banda.

Incredula Chiara Turolla, sindaco di Arquà: «Sono profondame­nte dispiaciut­a, è assurdo come in un attimo si possa sconvolger­e la vita delle persone. Siamo stanchi, ci vogliono punizioni esemplari, non possiamo difenderci da soli, le casse dei Comuni sono all’osso. Cercherò di far installare il più alto numero di telecamere per consegnare alle forze dell’ordine sempre più strumenti necessari a rintraccia­re i delinquent­i e a dissuadere malintenzi­onati dal compiere gesti intollerab­ili». Aggiunge Irene Bononi, assessore alla Sicurezza di Occhiobell­o: «Il Comando di polizia locale ha fatto un ottimo lavoro, recuperand­o l’auto rubata dopo poche ore. Confidiamo che i carabinier­i trovino subito i colpevoli».

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(Biasioli) Botte Una vittima

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