Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Così rinasce il ponte dell’Accademia
VENEZIA Hanno finito ieri alle 6.30 in punto, dopo tredici ore di lavoro, interrotto solo quando è scoppiato l’acquazzone e la pioggia battente impediva di proseguire. I quaranta operai impegnati a «scartare» l’Accademia sono riusciti in un’impresa che, per molti, pareva impossibile: liberare il ponte in una sola nottata. Il progetto è stato studiato a tavolino, quasi fosse un’operazione a cuore aperto. Tecnici e lavoratori della trevigiana Euroedile, l’azienda chiamata dalle ditte Pasqualucci e Salmistrari che hanno restaurato il ponte, per occuparsi dei ponteggi, hanno fatto il miracolo, si sono mossi in spazi esigui, sopra e sotto il manufatto, svitando bulloni e spostando 14.500 pezzi (peso complessivo, 600 quintali) dall’Accademia a 5 barconi. Il ponte era chiuso ai pedoni, come gli imbarcaderi dei vaporetti, e per non muoversi a tentoni il passaggio di legno e metallo è stato illuminato a giorno. Uno spettacolo mozzafiato, con il bacino di San Marco sullo sfondo, che molti veneziani e turisti, nonostante la pioggia, non hanno voluto perdersi. I cantieri non sono spariti completamente, restano nella parte centrale e saranno tolti mercoledì mattina per l’inaugurazione, alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro. Ieri, però, chi ha attraversato l’Accademia ha potuto vedere il legno nuovo di zecca, più chiaro rispetto a com’era undici mesi fa, prima dell’avvio dei restauri. Le parti metalliche, anche quelle rinnovate perché arrugginite, restano nascoste alla vista, ricoperte, appunto, dal larice siberiano. «Lo abbiamo scelto perché dura di più — spiega Giovanni Salmistrari, dell’omonima azienda e presidente dei costruttori veneti di Ance —. Consegniamo alla città un ponte più bello e più sicuro». Legno e ferro, adesso, non si toccano più per evitare il ristagno dell’acqua, i gradini sono montati in modo da evitare l’effetto catino e i tubi metallici sono cavi. «Ogni due anni basta spargere anti-impregnante», conclude. «È il nostro regalo alla città più bella del mondo», dice invece Nereo Parisotto, amministratore unico di Euroedile. Per restaurare l’Accademia sono stati spesi 1,7 milioni di euro, donati dai gruppo Luxottica. È il secondo ponte che si rifà il look grazie a benefattori privati: il restyling di Rialto è stato finanziato dal patròn di Diesel, Renzo Rosso, con 6 milioni di euro.