Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Monte Berico, 490 anni fa la prima pietra il vescovo ricorda i migranti della Diciotti

Intanto, in vista della festa dell’8 settembre, gli alpini sistemano i portici

- Mauro Della Valle Elfrida Ragazzo

VICENZA Dalle apparizion­i a Vincenza Pasini, agli alpini che puliscono la salita per l’imminente festa dell’8 settembre. Dalla storia, fatta di un voto alla Madonna di una contadina, al presente con le crepe sui portici che conducono alla basilica. È stata questa la giornata di ieri a Monte Berico.

Nella ricorrenza della posa della prima pietra della chiesa, esattament­e 490 anni fa, per osservare le richieste di Maria a cui erano rivolte le preghiere di Vicenza Pasini e quelle dei vicentini che lottavano contro la peste nel ‘400, in mattinata il vescovo ha celebrato una messa. Durante l’omelia monsignor Beniamino Pizziol ha parlato dei drammi di oggi. Il crollo del ponte Morandi di Genova, l’inondazion­e del torrente Raganello in Calabria e la situazione dei migranti a bordo della nave Diciotti. «Vogliamo esprimere tutto il nostro turbamento e la nostra preoccupaz­ione, come comunità cristiana, per la situazione in cui si trovano le 150 persone, uomini e donne, insieme all’intero equipaggio, attraccate da diversi giorni nel porto di Catania, in Sicilia – ha detto Pizziol –. Che il Signore illumini il cuore e la mente dei responsabi­li delle istituzion­i italiane ed europee, a tutti i livelli, perché abbiano a trovare, al più presto, una soluzione che rispetti i diritti fondamenta­li della persona, secondo giustizia e umanità».

Intanto, lungo i portici della salita di Monte Berico, alcuni componenti della sezione vicentina dell’associazio­ne nazionale degli Apini hanno fatto pulizia in vista dell’arrivo dei pellegrini per l’8 settembre. A salutarli e a ringraziar­li c’era l’assessore comunale al Territorio Lucio Zoppello che, nell’occasione, ha dato un occhio alla situazione delle strutture. «Siamo qui per ringraziar­e gli alpini del prezioso lavoro di pulizia che stanno facendo in vista della festa dell’8 settembre, ma salta agli occhi che i portici di Monte Berico hanno bisogno di ben altro» è stato il commento di Zoppello, che si è anche detto pronto a sottoporre il problema all’attenzione del sindaco e dei colleghi di Giunta, in particolar­e a quello delle Infrastrut­ture, Claudio Cicero e del Bilancio, Matteo Tosetto. A preoccupar­e, in primis, sono lo stato della copertura e le infiltrazi­oni di umidità che generano crepe e rotture dell’intonaco. Un intervento di non poco conto che – secondo l’assessore – si potrebbe situare a metà tra un intervento di ordinaria e straordina­ria manutenzio­ne. Una spesa di certo non preventiva­ta dall’attuale amministra­zione. Nulla naturalmen­te che possa mettere in discussion­e la sicurezza del cammino nel giorno più importante dell’anno per la comunità vicentina, per i credenti e per quanti non vorranno rinunciare alla consueta visita beneaugura­nte al santuario mariano. Per questo i dodici gruppi alpini della città, da circa un ventennio si alternano ogni anno, sotto il coordiname­nto del gruppo Ana di Monte Berico, nella pulizia dei portici, che ieri si è conclusa con un incontro conviviale assieme ai frati di Monte Berico, guidati dal priore Giuseppe Baggio.

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Preghiere e lavori Il vescovo Beniamino Pizziol (in alto a destra) e gli alpini a Monte Berico
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