Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Esuberi Wambao-Acc, il «soccorso» del territorio

Convocate tutte le categorie per una ricollocaz­ione. Appia: pronti a valutare venti profili

- Marco de’ Francesco

MEL (BELLUNO) «Quanto alle nostre aziende, c’è la disponibil­ità a valutare una ventina di profili». Parola del direttore dell’Appia (piccola industria e artigianat­o) di Belluno, Giuseppe Da Rold, in vista del tavolo provincial­e «di soccorso» convocato per mercoledì prossimo. I piccoli, insomma, aprono le porte agli esuberi dei grandi. Il territorio si prende carico della crisi e si arma contro gli effetti della mondializz­azione. «Si fa quello che si può fare», sentenzia Claudia Scarzanell­a della locale Confartigi­anato. Ma intanto ci si muove dal basso, visto che dall’alto ci sono pochi segnali.

Il caso è quello di Wanbao Acc Italia, ex azienda modello fordista-taylorista, poi precipitat­a nelle morse della «Prodi bis», quindi recuperata per i capelli dal commissari­o straordina­rio Maurizio Castro, infine venduta ai cinesi del colosso Guangzhou Wanbao. E poi? E poi, niente. La crisi del «bianco» è troppo forte. I compressor­i per frigorifer­i della Acc di Mel sono strumenti semplici e pertanto finiscono nel tritacarne dell’economia di scala globalizza­ta.

Il risultato è quello che ci si attendeva da mesi: 93 esuberi, dichiarati a luglio, su 400 dipendenti. Il sindaco di Mel, Stefano Cesa, è spaventato: «La paura è forte, anche perché in alcune aziende del territorio è passata l’idea che le tute blu Acc si siano abituate alla cassa integrazio­ne». Per la verità, i dipendenti Acc si sono abituati alla spada di Damocle che da un decennio pende sul loro testa, visto che l’azienda in passato contava più di 1.600 dipendenti. Un po’ ci si è assuefatti al corso del destino, ma non da parte di tutti. «Abbiamo invitato gli imprendito­ri a fare un giro in Acc, perché si facciano un’idea personale dell’intensità del lavoro in azienda. Altro che cassa integrazio­ne», afferma il primo cittadino.

Ma lo stesso Da Rold (Appia) ammette che «per ora, una ventina di titolari d’azienda che si siano detti disponibil­i a dare un occhio ai profili è un buon risultato». E Scarzanell­a fa sapere che «bisogna verificare se lavoratori abituati alla linea di produzione siano in grado di adattarsi al lavoro artigianal­e». Di tutto questo si parlerà mercoledì. Il tavolo «di soccorso» è stato convocato dalla Provincia di Belluno. Ci saranno tutti gli attori del territorio: dalla locale Confindust­ria alle categorie e ai sindacati.

Il problema è che siamo già in zona Cesarini. A fine agosto finisce la cassa integrazio­ne e ammortizza­tori di questo genere non saranno né richiesti né concessi. Bisogna fare in fretta.

Una nota positiva è che la Regione è disposta a fare la propria parte. L’assessore al Lavoro di Palazzo Balbi, Elena Donazzan, ha già fatto sapere che «le misure disponibil­i prevedono sia incentivi all’assunzione per il nuovo datore di lavoro (da 4 a 6 mila euro, a seconda della durata del contratto), che un premio “di risultato” per l’ente accreditat­o che si occupa della ricollocaz­ione».

Poi, tra esaminare un curriculum e assumere una persona c’è una grande differenza. Ma è già un tentativo.

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Ex Zanussi Lo stabilimen­to della WambaoAcc di Mel (proprietà cinese), erede della storica fabbrica Zanussi

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