Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La Cgil: dove sono i 30 ispettori promessi? Il bando sarà pubblicato a inizio settembre
Ferrari: «Situazione drammatica, va attuato subito il piano regionale»
VENEZIA Un mese e mezzo fa, a Palazzo Balbi, Regione, sindacati, associazioni di categoria e organismi di vigilanza firmarono il «Piano strategico per la salute e sicurezza», risposta al drammatico incidente alle Acciaierie Venete di Padova che prevedeva una serie di misure (compresa l’assunzione di 30 nuovi ispettori dello Spisal) finanziate con 9,5 milioni.
«Ciò che è accaduto a Salgareda ripropone drammaticamente l’urgenza di dare concreta applicazione a quel Piano - dice il segretario della Cgil Christian Ferrari -. Per questo chiediamo alla Regione l’immediata convocazione del tavolo regionale, che dovrà trasformare in tempi rapidissimi le parole del protocollo in provvedimenti concreti. A partire dall’avvio delle procedure per l’assunzione dei 30 ispettori degli Spisal, prima misura necessaria per determinare un aumento significativo dei controlli delle condizioni di lavoro nelle nostre imprese».
Dalla Regione fanno sapere che le procedure per le assunzioni sono già state avviate: il concorso è stato indetto con un decreto firmato a inizio agosto dal commissario di Azienda Zero Claudio Costa e il bando sarà pubblicato il 4 settembre in Gazzetta Ufficiale. Quanto agli altri obiettivi del Piano, molti hanno come orizzonte la fine dell’anno (come l’incremento dei controlli nelle aziende di 400 unità rispetto al 2017 o la possibilità per le imprese di comunicare online l’apertura dei cantieri, così da migliorare la tempestività e l’efficienza delle verifiche) o addirittura termini più lontani (come la messa in rete delle banche dati sugli infortuni, da realizzarsi per il 2020; la stessa data è indicata per il pagamento telematico delle sanzioni), così che va rinviato al futuro il giudizi sull’efficacia del Piano.
E mentre si aggiorna il primato del Veneto nella triste classifica delle morti bianche (sono 34 da inizio anno, il numero più alto in Italia; in tutto il 2017 furono 48, nel 2016 46 secondo i dati diffusi dalla Regione), dal parlamento si moltiplicano appelli e proposte. «Il ministro Di Maio, lo scorso giugno, in un’informativa annunciava il potenziamento dei controlli nei luoghi di lavoro e l’assunzione di 1.000 ispettori per potenziare la vigilanza. Dov’è finito il treno delle promesse?» chiede polemicamente Antonio De Poli dell’Udc mentre il forzista Dario Bond aggiunge: «È certamente vero che occorrono più controlli ma è altrettanto opportuno pensare ad un fondo nazionale dedicato all’ammodernamento tecnologico delle aziende. Macchinari tecnologicamente avanzati consentirebbero agli operai di lavorare in piena sicurezza, in un posto a misura d’uomo».
” Bond (Fi) Va bene i controlli ma servono fondi extra per dotare le imprese di macchine più sicure