Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Le carte dell’indagine
L’inchiesta dei pm padovani
La procura di Padova ha chiuso l’inchiesta sulla rete di relazioni che ruotava intorno a Ecofficina. È emerso che negli hub c’era carenza di organico, rischio malattie, prostituzione e poche attività per favorire l’integrazione. Inoltre, gli operatori erano costretti a firmare al posto dei profughi i fogli-presenza
Gli indagati e le ipotesi di reato
Sono 7 gli indagati, tra cui i vertici di Ecofficina, l’ex viceprefetto di Padova Pasquale Aversa e l’ex funzionaria prefettizia Tiziana Quintario. Stando alle prove riassunte nell’informativa finale dei carabinieri (foto in alto), si profilano reati che vanno dalla truffa alla rivelazione di segreti d’ufficio
Le «soffiate» delle prefetture
Stando nel Ecofficina corso a quanto delle si avvaleva indagini, emerso delle «soffiate» che giungevano dalle prefetture di Padova e Venezia, grazie alle quali conosceva in anticipo la data e il luogo delle ispezioni che dovevano eseguire le autorità all’interno dei centri di accoglienza
L’indagine di Venezia
Parallelamente all’inchiesta condotta dal procuratore capo di Padova, Matteo Stuccilli, e dalla sua sostituta Federica Baccaglieni; anche la procura di Venezia sta indagando sui rapporti sospetti tra Ecofficina e le autorità: sei gli indagati, compresi due funzionari della prefettura