Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Anziana derubata in casa dal vero tecnico della luce E’ sparito con 400 euro

- Giacomo Costa

Il ladro E’ scattata la denuncia per furto aggravato, ma è un recidivo

MESTRE C’è chi telefona, si finge avvocato — quando non carabinier­e — e pretende soldi e gioielli. Altri chiedono di entrare in casa spacciando­si per addetti del Comune o della parrocchia. A Mestre un truffatore si è spinto oltre: la divisa da tecnico del gas che ha indossato per entrare in casa di una 83enne e portarle via 400 euro, infatti, non era un’imitazione ma una vera uniforme della società energetica che senza saperlo aveva assunto un pregiudica­to con precedenti per droga e, appunto, truffe agli anziani. Il furto si è consumato martedì mattina, quando l’addetto del gas si è presentato dall’anziana per installarl­e un impianto salvavita. Un intervento concordato, predispost­o dalla società con cui la signora ha un regolare contratto di fornitura e infatti ha lasciato l’uomo libero di lavorare in casa per tutto il tempo necessario, fino a che lui non le ha presentato il conto. L’83enne in mattinata aveva prelevato in banca mille euro e quando il tecnico le ha staccato una fattura da 299 euro i soldi erano ancora nella busta bianca in cui li aveva infilati l’addetto allo sportello. Ricevuto il pagamento, l’operaio si è velocement­e dileguato e solo a quel punto, mentre rimetteva i soldi al loro posto, la donna si è accorta che dal totale mancavano altri 400 euro.

Poiché nessun altro si era presentato in casa nel corso della mattinata, tutti i sospetti ricadevano sul tecnico. La polizia ha contattato la società energetica per avere il nome dell’installato­re e un rapido controllo negli archivi ha subito identifica­to l’uomo come un truffatore molto attivo in tutto il nord Italia, almeno fino a quattro anni fa. Immediata è scattata la denuncia per furto aggravato. «Può sembrare assurdo che un uomo con simili precedenti venga incaricato di interventi nelle case — dicono dalla questura di Venezia — ma bisogna considerar­e il diritto di tutti al reinserime­nto nella società dopo aver saldato il conto con la giustizia. Le leggi a tutela della privacy, poi, rendono difficile per un datore di lavoro scoprire in cosa consistano i precedenti specifici di un pregiudica­to». Resta da chiarire se l’assunzione fosse una strategia del truffatore o se, più sempliceme­nte, l’uomo non abbia saputo resistere alla tentazione di ricadere nelle vecchie abitudini.

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