Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Anziana derubata in casa dal vero tecnico della luce E’ sparito con 400 euro
Il ladro E’ scattata la denuncia per furto aggravato, ma è un recidivo
MESTRE C’è chi telefona, si finge avvocato — quando non carabiniere — e pretende soldi e gioielli. Altri chiedono di entrare in casa spacciandosi per addetti del Comune o della parrocchia. A Mestre un truffatore si è spinto oltre: la divisa da tecnico del gas che ha indossato per entrare in casa di una 83enne e portarle via 400 euro, infatti, non era un’imitazione ma una vera uniforme della società energetica che senza saperlo aveva assunto un pregiudicato con precedenti per droga e, appunto, truffe agli anziani. Il furto si è consumato martedì mattina, quando l’addetto del gas si è presentato dall’anziana per installarle un impianto salvavita. Un intervento concordato, predisposto dalla società con cui la signora ha un regolare contratto di fornitura e infatti ha lasciato l’uomo libero di lavorare in casa per tutto il tempo necessario, fino a che lui non le ha presentato il conto. L’83enne in mattinata aveva prelevato in banca mille euro e quando il tecnico le ha staccato una fattura da 299 euro i soldi erano ancora nella busta bianca in cui li aveva infilati l’addetto allo sportello. Ricevuto il pagamento, l’operaio si è velocemente dileguato e solo a quel punto, mentre rimetteva i soldi al loro posto, la donna si è accorta che dal totale mancavano altri 400 euro.
Poiché nessun altro si era presentato in casa nel corso della mattinata, tutti i sospetti ricadevano sul tecnico. La polizia ha contattato la società energetica per avere il nome dell’installatore e un rapido controllo negli archivi ha subito identificato l’uomo come un truffatore molto attivo in tutto il nord Italia, almeno fino a quattro anni fa. Immediata è scattata la denuncia per furto aggravato. «Può sembrare assurdo che un uomo con simili precedenti venga incaricato di interventi nelle case — dicono dalla questura di Venezia — ma bisogna considerare il diritto di tutti al reinserimento nella società dopo aver saldato il conto con la giustizia. Le leggi a tutela della privacy, poi, rendono difficile per un datore di lavoro scoprire in cosa consistano i precedenti specifici di un pregiudicato». Resta da chiarire se l’assunzione fosse una strategia del truffatore o se, più semplicemente, l’uomo non abbia saputo resistere alla tentazione di ricadere nelle vecchie abitudini.