Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Denuncia l’escalation di furti in città e intanto gli svaligiano lo studio

- Davide D’Attino

PADOVA Quando si dice il caso. Lunedì scorso, intorno all’ora di pranzo, il consiglier­e comunale d’opposizion­e a Padova Ubaldo Lonardi, 65enne medico di base eletto con 766 preferenze personali nella lista civica «Bitonci Sindaco», era in Comune per una conferenza stampa sul tema della sicurezza in città, insieme ai colleghi Alain Luciani (Lega) ed Eleonora Mosco (Forza Italia). «Padova in queste settimane di mezz’estate è diventata un vero e proprio inferno. E l’amministra­zione — avevano tuonato i tre, attaccando la giunta di centrosini­stra guidata dal sindaco Sergio Giordani — non sta facendo nulla per garantire la sicurezza dei cittadini. Le spaccate, ormai, sono all’ordine del giorno e colpiscono qualsiasi zona del territorio comunale, dai quartieri periferici fino al centro storico».

Le parole dei tre consiglier­i di centrodest­ra si riferivano all’escalation di furti avvenuta nella settimana precedente ai danni di parecchi negozi e locali del cuore della città, come ad esempio il Bar Baessato di largo Europa, ritrovo della cosiddetta «Padova bene», e soprattutt­o il Caffè Pedrocchi.

E nulla sembrava importare, a Lonardi e colleghi, che il presunto responsabi­le (un giovane balordo originario della provincia di Bergamo) fosse già stato catturato dalla polizia grazie alle telecamere di videosorve­glianza.

Ma il caso, al di là della naturale dialettica politica, è un altro. E riguarda il fatto che, proprio negli stessi istanti in cui gli esponenti dell’opposizion­e stavano denunciand­o la mancanza di sicurezza in città, un ladro si fosse appena intrufolat­o nello studio medico di Lonardi, all’Arcella uno dei quartieri più «caldi» di Padova, per poi rubare il computer della segretaria con dentro le schede di tutti i pazienti.

«Io ero a Palazzo Moroni e i miei collaborat­ori erano in pausa pranzo — allarga le braccia il consiglier­e — lo studio quindi era chiuso, ma questo soggetto è riuscito lo stesso ad entrare. Fortunatam­ente, però, le telecamere a circuito chiuso l’hanno ripreso in maniera molto nitida. E dunque spero che i carabinier­i, a cui ho fatto denuncia, lo prendano quanto prima».

Il vostro allarme sicurezza, insomma, non era suonato invano? «Eh, direi proprio di no», sorride Lonardi.

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Ubaldo Lonardi Consiglier­e comunale

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