Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Torna la partita a scacchi tra storia e innovazione Attesi 15mila spettatori
Sarà «L’immortale MAROSTICA di Andersen» la partita a scacchi viventi giocata nelle serate del 7,8 e 9 settembre di quest’anno a Marostica. Una partita che interesserà gli amanti ed esperti di questo gioco, giocata nel 1851 a Londra, con 23 mosse, ed uno scacco matto straordinario. Si tratta dello stesso confronto della prima edizione della partita a scacchi viventi di Marostica, nel 1923. È questa una delle tante interessanti note emerse nella presentazione dell’avvenimento ieri al Castello inferiore, con il sindaco Matteo Mozzo, l’assessore Ylenia Bianchin, il presidente della Pro Loco Cinzia Battistello, il regista Maurizio Panici, il presidente della Fondazione Banca Popolare di Marostica architetto Roberto Xausa. Anche l’edizione di quest’anno si presenta gigantesca, con 600 figuranti, 100 tecnici, oltre 300 volontari impegnati da mesi,in un clima di grande condivisione.
«È singolare,- ricorda Cinzia Battistello,- che un gioco individuale come quello degli scacchi riesca nella nostra manifestazione a coinvolgere un’intera città con un senso di identità e di appartenenza notevoli». Caratteristiche queste rappresentate dallo stesso giovane sindaco Matteo Mozzo, che per 8 edizioni, dal 2002, è stato uno dei figuranti più assidui della partita , come alabardiere, e che adesso dice di poterla vedere con altri occhi. Rispetto alle edizioni passate la partita a scacchi viventi del 2018 si segnala per numerose novità tecnologiche, nuove tribune, 3600 posti a sedere, nuova illuminazione, ma soprattutto per una proposta del regista Panici: la storia dei giovani Rinaldo da Angarano, impersonificato da Riccardo Corosu, e Vieri da Vallonara, (Alessandro Dal Ponte), che si contendono la giovane figlia del Castellano Taddeo Parisio Lionora( Elisa Scanagatta) e la sorella Oldrada (Giulia Bertacco), verrà preceduta da un filmato proiettato sulla facciata del Castello Inferiore che racconta tutto l’antefatto della vicenda.
Da segnalare poi quattro appuntamenti che fanno da contorno. Il primo è stato presentato ieri da Giandomenico Cortese: è la mostra «A denti stretti», nel palazzo del Doglione, di cartoline della grande guerra, ironiche, satiriche e di propaganda, raccolte dalla collezione Virgilio Chini; la mostra,curata dal professor Fernando Rigon, con il professor Paolo Pozzato e la ricercatrice Enrika Sampong, viene inaugurata giovedì 6 settembre e resterà aperta fino a domenica 30. Il secondo appuntamento di venerdì 7 settembre, presentato da Remo Pedon, vedrà nella città scaligera per una intera giornata una cinquantina di rappresentanti dell’industria nazionale che costituiscono il «Gruppo tecnico internazionalizzazione dei Territori» della Confindustria, gruppo che generalmente si riunisce a Roma e che per questa occasione ha deciso di trasferirsi a Marostica. Il terzo appuntamento, presentato da Giuseppe Donanzan, è quello del 8 settembre con la finalissima a Palazzo Doglione del torneo «Innovazione e tradizione», competizione giovanile riservata agli under 16, giocata ufficialmente per la prima volta online con gli smartphone, grazie alla App Premium Chess mobile. Domenica infine, grazie al distretto 2060 del Rotary Triveneto, viene favorita nel pomeriggio la visione dello spettacolo ai diversamente abili ed alle loro famiglie. Quest’anno la manifestazione di Marostica si è unita a quella di «Portoni aperti» che avrà luogo negli stessi giorni nella vicina Nove. Un bus navetta collegherà i due centri, per permettere una ulteriore esperienza ai turisti.