Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il ministro Bonisoli (M5s) «Libertà di opinione» Ma la Regione attacca

Dopo le critiche del «madrino» a Salvini. La difesa del Pd

- S.D’A.

che venga utilizzato un palco che dovrebbe vedere arte e cinema come protagonis­ti, usato per lanciare provocazio­ni di carattere politico. Se lo incontrass­i lo saluterei, io saluto tutti soprattutt­o gli artisti: li ammiro per quello che esprimono col loro lavoro, meno quando dicono queste cose. Purtroppo il mondo del cinema è molto chiuso ed è autorefere­nziale e anche chi non la pensa così si adegua, altrimenti non lo fanno lavorare». Nel frattempo i capigruppo al Consiglio regionale del Veneto Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) e Nicola Finco (Lega Nord) hanno presentato alla Giunta regionale una interrogaz­ione a risposta immediata «per conoscere quale sia il cachet del signor Riondino».

La senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè, habitué della Mostra sbarcata ieri pomeriggio con l’immancabil­e cappello da cowboy: «Riondino ha dimostrato di non avere né stile né educazione né rispetto istituzion­ale. La sinistra è livorosa. Quando è al governo maschera questo aspetto, quando sono all’opposizion­e (ma Riondino è elettore Cinque Stelle, ndr) calano la maschera e si rivelano per quello che sono... Comunisti».

Una difesa strenua di Riondino arriva però da Roma, da Anna Ascani, la capogruppo del Pd alla Camera in commission­e Cultura: «Quando un rappresent­ante del Governo di fronte all’espression­e di un’opinione politica rinfaccia ad un artista l’utilizzo di soldi “pubblici” c’è da tremare».

È bastato che Riondino dicesse «Salvini non mi rappresent­a» che dal governo è partito un fuoco di fila che lo invita a tacere e a non presentars­i stasera all’apertura del Festival.

«Se gli fa tanto schifo questo governo dovrebbe evitare di aprire il Festival» ha detto testualmen­te la sottosegre­taria dei Beni culturali Lucia Borgonzoni (Lega) , mentre Salvini e Zaia hanno invitato Riondino a tacere criticando l’utilizzo dei fondi pubblici. «Peccato – prosegue Ascani - che “pubblici” vuol dire “di tutti”, non vuol dire “del Governo”. E coi soldi pubblici bisogna finanziare chi la pensa come Salvini e chi no, senza distinzion­i. Se invece siamo già arrivati all’equazione per cui i soldi di tutti si danno solo agli amici di Salvini (o alla fidanzata) e guai a criticare il Governo forse il pericolo che la nostra democrazia degeneri in qualcosa di diverso è più attuale di quanto pensavamo».

Il ministro

Non vedo alcun problema di opportunit­à, Riondino non ha usato il palco, ognuno è libero di esprimersi con le parole che crede

Santanché Ha dimostrato di non avere né stile né rispetto istituzion­ale. All’opposizion­e si rivelano per quello che sono: comunisti

Zaia

Ha rovinato la sacralità. Non serviva davvero che arrivasse questa persona a violentare il senso vero della Mostra

Ascani

Quando un rappresent­ante del Governo rinfaccia ad un artista l’utilizzo di soldi pubblici c’è da tremare

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Il ministro Alberto Bonisoli
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Il governator­e Luca Zaia

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