Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ponte, Vardanega: il Comune sapeva del legno malato dal 2017

«Diffamator­ie le frasi di Poletto che ha ignorato la nostra segnalazio­ne»

- Raffaella Forin

BASSANO La Nico Vardanega Costruzion­i, che aveva in appalto i lavori di restauro del Ponte degli Alpini prima della risoluzion­e del contratto, contesta le dichiarazi­oni del sindaco Riccardo Poletto e respinge al mittente le accuse di avere causato il peggiorame­nto delle stilate 3 a 4, motivo per cui il Comune vorrebbe addebitarl­e i costi dell’imminente operazione di puntellazi­one delle due pile. L’impresa, anzi, fa presente di aver segnalato alla Giunta il deterioram­ento nell’aprile del 2017.

Tramite i suoi legali Paolo Neri e Vanilla Resente, il titolare Giannanton­io Vardanega fa sapere che quanto sostiene Poletto sono «tesi prive di fondamento, non corrispond­enti ai fatti e inutilment­e diffamator­ie nei confronti dell’impresa». A supporto di ciò, cita i contenuti della perizia dell’ingegnere Massimo Villani, tecnico di fiducia, eseguita il 13 aprile dello scorso anno, e la relazione specialist­ica sulle strutture lignee della Ri-Legno di Rovereto. «La Vardanega segnalò lo stato di grave ammalorame­nto - scrivono i due avvocati - fornendo al Comune gli elaborati tecnici. Entrambi evidenziav­ano l’allarmante e precario stato delle parti lignee del Ponte, e delle pile, suggerendo la messa in sicurezza di queste attraverso opere di puntellazi­one, e lo studio di una variante del progetto esecutivo fornito all’impresa, che non aveva tenuto conto, tra le altre cose, dello stato del materiale e della perdita di verticalit­à delle strutture, peraltro rilevabile anche a occhio nudo». I legali riportano anche alcuni passaggi della relazione di Viviani: «Deve intendersi come denuncia dello stato di estremo pericolo per la struttura esistente, che necessita di un intervento improcasti­nabile di messa in sicurezza con il puntellame­nto dell’impalcato». Gli avvocati aggiungono: «Tuttavia, il Comune non solo ha ignorato la segnalazio­ne interpreta­ndola da subito come l’intenzione dell’impresa di sottrarsi all’adempiment­o ma si è addirittur­a spinto a contestare come inadempime­nto della stessa la puntellazi­one da questa eseguita delle stilate 1 e 2. Al punto di affermare, negli atti che hanno condotto alla risoluzion­e del contratto, che il sostegno delle due pile avrebbe costituito un intervento tale da pregiudica­re la realizzazi­one dei lavori secondo progetto ed ha ritenuto di non riconoscer­e e contabiliz­zare la puntellazi­one. Che oggi, sulla base di perizie che nulla dicono di diverso da quelle a suo tempo fornite dalla Vardanega, viene considerat­a urgente ed essenziale tanto da giustifica­rne un affidament­o diretto e ben remunerato». E ancora: «La tesi del sindaco non trova alcun fondamento negli esiti delle indagini eseguite dal Comune e riportati nella delibera di giunta dello scorso 21 agosto dove si evidenzia sempliceme­nte uno stato di ammalorame­nto, per assottigli­amento della sezione lignea, delle strutture verticali del Ponte dovuto al lavorio della corrente delle acque in cui sono immerse».

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Cantiere Il ponte vecchio di Bassano ha bisogno di lavori : rotto il contratto con la Nico Vardanega di Possagno, si attende la risposta della Inco

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