Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pellegrina­ggi a Monte Berico già dalla notte Migliaia di fedeli, traffico intenso e festa sicura

Pregano per «salute e lavoro». Alla messa del vescovo anche sindaco e parte della giunta

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Tutti sul Monte. La giornata dell’8 settembre, per i vicentini, ha un comune denominato­re: chi si trova in città sale a Monte Berico. Non lo fanno tutti, ma ieri il pubblico che ha assediato piazzale della Vittoria, il Santuario, le scalette, viale X Giugno si contava nell’ordine delle migliaia di persone.

Fin dalle 4 del mattino è stato un via vai di fedeli, famiglie, ciclisti, gruppi organizzat­i, che si è protratto fino a sera, quando ormai le luci più forti giungevano da Campo Marzo, sede del luna park che per tradizione si affianca agli appuntamen­ti sacri di Monte Berico. «Abbiamo aperto le porte alle 4 del mattino - dichiara il priore della Basilica di Monte Berico, padre Giuseppe Baggio - e c’era già un discreto pubblico ad attendere, per lo più persone giunte a piedi».

Nel corso della giornata i camminator­i che salgono prima dell’alba lasciano posto a famiglie e al grande pubblico che si ritrova alla messa solenne delle 11, presenziat­a ieri dall’arcivescov­o di origini vicentine Agostino Marchetto, segretario emerito del pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti, assieme al vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol. «Siate chi siete - ha detto monsignor Marchetto - seguite la tradizione e mantenete forte la speranza». Di fronte a lui un pubblico di centinaia di vicentini, fra cui autorità civili e militari, dal prefetto al questore e poi rappresent­anti di carabinier­i, guardia di finanza, polizia locale e pure il sindaco, Francesco Rucco, accompagna­to dalla moglie e da mezza Giunta (assenti solo gli assessori Cristina Tolio, Silvia Maino e il vicesindac­o Matteo Tosetto). L’8 settembre di quest’anno, per Rucco, è il primo con la fascia tricolore e anche per questo, forse, ha voluto che al suo fianco ci fosse la sua squadra a Palazzo Trissino.

Alla fine della funzione religiosa, poi, il rito della tradizione: il passaggio dietro all’altare per toccare la statua della Madonna di Monte Berico, che come una preghiera rintocca la fede dei vicentini. La salute è fra i primi pensieri che vengono rivolti al cielo dal Santuario di Monte Berico, ma non l’unico. Da Bassano del Grappa in mattinata e in sella alla sua bici è arrivato Enzo, 47 anni: «Pregare serve sempre, per tutto nella vita, lavoro in primis» afferma.

La messa delle 11 è solo una di altre 10 funzioni che dalle 6 alle 19 hanno accompagna­to la festa di ieri e per ciascuna, fanno sapere dal Santuario, vengono predispost­e 500 particole. Non tutte vengono distribuit­e, ma il conto di quanti a fine giornata saranno transitati per Monte Berico non si discosta molto dalle seimila persone.

Agenti di polizia e vigili garantisco­no la sicurezza di chi sale e scende dal santuario, specie perché fin dal mattino il traffico verso piazzale della Vittoria è congestion­ato.

Alla sera, poi, spazio al profano con le giostre di Campo Marzo, allestite fino al 16 settembre prossimo. Domani, dalle 15 e fino a chiusura del luna park, tutte le persone con disabilità potranno salire in modo gratuito sulle giostre (con accompagna­mento).

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Celebrazio­ni Santuario gremito alla messa delle 11 ieri

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