Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Mondiali 2020, ultimo appello «Regione in campo o sarà ko»

Ciclismo, Pasqualin (comitato promotore): subito 2 milioni di euro

- Gianmaria Collicelli

VICENZA «La Regione faccia la sua parte, lo chiede anche il governo e la filiera politica è la stessa». L’appello è frutto della passione, la stessa che da cinque anni muove il comitato promotore di «Vicenza-Veneto 2020», il Mondiale di ciclismo su strada che il capoluogo berico sta cercando a casa. Una partita (quasi) vinta un anno fa, ma ora in bilico e con la possibilit­à di essere aggiudicat­a all’avversario spuntato all’improvviso, la Svizzera. Vicenza e il Veneto contro il cantone Vallese di Aigle e Martigny, territorio che ospita anche la sede dell’Uci (Unione ciclistica internazio­nale) cioè l’ente stesso che decide ogni anno sulla località che ospita i Mondiali.

Per il comitato promotore la ricetta per conquistar­e la rassegna iridata fra due anni — con una settimana di eventi in tutto il Veneto — è una sola e parla la lingua dei soldi. «Servono due milioni di euro a copertura dei costi — dichiara il presidente del comitato, Claudio Pasqualin — è quanto chiede l’Uci e non vogliamo credere che, per questo motivo, la nostra regione e l’Italia possano perdere un’occasione così importante».

Per capire, però, occorre inquadrare la questione. «Vicenza-Veneto 2020» è un progetto che passa per una candidatur­a ufficiale consegnata nel 2014. Il capoluogo berico si è candidato a ospitare la rassegna iridata del 2020 e nel dossier la gara clou — quella dei profession­isti — è prevista con partenza da piazza San Marco, a Venezia e arrivo in circuito sui Colli Berici, passando per le ville palladiane del Veneto. Nel 2017 il progetto ottiene la preassegna­zione da parte dell’Uci che chiede, però, le garanzie economiche necessarie da parte delle istituzion­i. Tradotto: occorrono fidejussio­ni a copertura dei costi per circa 6 milioni di euro sui 15 (stimati) del totale della manifestaz­ione. Un anno dopo — e con tre diverse scadenze disattese, di cui l’ultima il 31 agosto scorso — il governo stanzia in extremis 3,5 milioni di euro per l’evento chiedendo anche «agli enti territoria­li interessat­i» di contribuir­e.

Ma quella messa nero su bianco dal sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, rimane l’unica cifra. E non basta: per questo la scorsa settimana l’ente internazio­nale ha valutato la possibilit­à di assegnare i Mondiali 2020 alla Svizzera che, secondo alcune fonti, avrebbe già messo sul piatto 5,5 milioni di euro. Da qui l’appello del comitato promotore, giusto nel giorno (oggi) in cui il presidente del Veneto, Luca Zaia, dovrebbe incontrare Giorgetti a Roma. Il comitato chiede alla Regione di raggiunger­e la cifra necessaria ad aggiudicar­si il Mondiale.

«Bastano altri due milioni di euro garantiti fra due anni per portare a casa l’evento — affermano dal comitato — un risultato a portata, specie in un momento in cui città, Regione e governo sono tutti guidati dalla stessa filiera politica».

” Emergenza Senza questi soldi rischiamo di far vincere la candidatur­a svizzera

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Disperato Claudio Pasqualin, presidente del comitato promotore dei Mondiali di ciclismo «Vicenza-Veneto»
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