Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vicenza resta in corsa per il mondiale, sintonia fra Zaia e Giorgetti

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Un impegno a lavorare al dossier e, dunque, la finestra della speranza ancora aperta per portare a Vicenza i mondiali di ciclismo del 2020. Ecco il risultato dell’incontro, a Roma, fra il presidente del Veneto Luca Zaia e il sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti. I due si sono incontrati ieri, nella Capitale, per un faccia a faccia durante il quale si è parlato della candidatur­a ai mondiali di sci di Cortina del 2026 e, a margine, anche del capitolo «Vicenza-Veneto 2020». Ovvero della rassegna iridata di ciclismo che Vicenza sta provando a portare a casa ma sulla quale pesa la mancanza di circa 2 milioni di euro nel merito delle garanzie di fidejussio­ni da parte delle istituzion­i pubbliche, che finora si fermano ai 3,5 milioni di euro messi sul piatto dal Governo. Per questo nei giorni scorsi il presidente del comitato promotore del mondiale, Claudio Pasqualin, ha preso posizione chiamando in causa in modo diretto la Regione, alla quale ha chiesto nei fatti uno sforzo economico «per fare in modo che il Veneto e l’Italia non perdano questa importante occasione di visibilità». Ieri l’incontro a Roma, durante il quale è emersa la volontà, da parte di Regione e Governo, di lavorare al dossier vicentino. La candidatur­a ai mondiali di ciclismo su strada del 2020 è stata ufficializ­zata nel 2014 e prevede una settimana di eventi, tra cui la gara clou - quella dei profession­isti - con partenza da piazza San Marco, a Venezia, e traguardo a Vicenza, in circuito sui colli berici. Lo scorso anno il progetto ha ottenuto una preassegna­zione da parte dell’Uci, che ha richiesto garanzie economiche per circa 5,5 milioni di euro su un costo complessiv­o stimato in 15.

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