Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Esplosione vicino alla stazione gravi tre operai
Il boato udito in tutta la città
BELLUNO Tre operai sono rimasti ustionati ieri in seguito a un’esplosione che si è verificata lungo la ferrovia, a poca distanza dalla stazione di Belluno. Ancora da chiarire le cause dello scoppio, probabilmente collegato al carburante di un macchinario utilizzato lungo i binari. Grave uno dei lavoratori.
BELLUNO L’esplosione è stata secca, come un petardo che scoppia all’interno di un contenitore capovolto. Il primo pensiero di coloro che si trovavano nelle vicinanze è stato quello di aver sentito una bomba o qualcosa di molto pesante che, in modo repentino e senza un motivo preciso, era caduto a terra. In realtà, il boato che ieri pomeriggio ha fatto alzare la testa a molti bellunesi che si trovavano nel centro cittadino è riconducibile a un incidente sul lavoro che ha ferito gravemente tre operai che lavoravano presso un deposito della stazione dei treni.
Un’esplosione quindi c’è stata ma solo le indagini chiariranno cosa sia realmente accaduto ai tre feriti (i friulani Valentino Martina di Tarvisio e Natalino Paschetto di Pordenone e il trevigiano Bruno Da Silva Bueno) che sono stati trasportati nei grandi centri per le ustioni a Verona, Milano e, il più grave, a Padova.
Il fatto è avvenuto verso le 15.45. I tre operai, di età compresa tra i 30 e i 50 anni, erano impegnati in attività di manutenzione per conto di una ditta esterna a Rfi (Rete ferroviaria italiana). Sembra che stessero cercando di sistemare un escavatore quando sono stati sorpresi da un’esplosione che li ha scaraventati a terra con lesioni da scoppio e ustioni importanti su tutto il corpo. Uno di loro avrebbe perso le dita di entrambe le mani.
Da una prima ricostruzione dell’incidente gli operai avevano appena svuotato il serbatoio del carburante e la permanenza nell’aria dei vapori del combustibile potrebbe aver generato lo scoppio nel momento in cui è stato acceso il cannello della fiamma ossidrica. Fonti vicine alla procura aggiungono soltanto che un operaio stava cercando di saldare un pezzo del macchinario con una bombola di acetilene quando il motore è esploso. La deflagrazione è stata avvertita in un raggio di qualche chilometro. Tre squadre dei vigili del fuoco sono rimasti impegnati per tre ore. Il comandante Girolamo Bentivoglio Fiandra e il funzionario di turno hanno coadiuvato le operazioni fino alla messa in sicurezza dell’area interessata prestando i primi soccorsi agli operai feriti, poi trasportati nei vari ospedali dal Suem 118.
La zona dell’esplosione è lontana diverse centinaia di metri dall’area passeggeri della stazione ma la circolazione dei treni è rimasta bloccata per un’ora. Sul posto anche la polizia ferroviaria, una squadra della Scientifica, personale dello Spisal e i carabinieri. L’escavatore è stato sequestrato.
Per ora non sono stati scritti nomi sul registro degli indagati ma gli accertamenti chiariranno eventuali responsabilità. La Procura sta valutando, ad esempio, che contratto di lavoro avessero gli operai e quale possa essere l’origine dell’esplosione che è stata sentita anche dal primo cittadino Jacopo Massaro a un chilometro di distanza dal luogo. «Ero in municipio, alla riunione di Giunta quando abbiamo sentito un boato – ha raccontato Massaro – Dopo pochi minuti mi sono diretto sul posto con il prefetto. Non possiamo che essere vicini ai feriti e alle loro famiglie che stanno vivendo momenti di dolore e di apprensione. Fatti del genere riaccendono i riflettori sulla questione della sicurezza sul lavoro: se ne continua a parlare, ma concretamente si agisce poco con molte norme e poca praticità, e così ancora oggi siamo qui a soffrire e a sperare per le sorti di tre lavoratori».