Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nuovo appello ai parlamentari «Rivogliamo il tribunale»
BASSANO Si riaccende la speranza di istituire il Tribunale della Pedemontana con sede in città, negli spazi nuovi, ma rimasti sempre vuoti, della Cittadella della giustizia. A farsi portavoce a Roma della volontà del territorio di riavere un presidio giudiziario sono i due deputati della Lega Germano Racchella e Silvia Covolo. Ieri, nell’incontro periodico in municipio tra le forze coinvolte nel progetto (Comune, ordini professionali, categorie economiche e rappresentanti politici), è stato dato mandato ai due parlamentari locali di contattare il ministro alla Giustizia Alfonso Bonafede e il sottosegretario Jacopo Marrone al quale è già stato richiesto un appuntamento per affrontare la questione. «Presenteremo il progetto espressione di un territorio compatto che attraversa tre Province, tutte favorevoli, con il sostegno della Regione - ha dichiarato Racchella - E infatti anche il governatore Luca Zaia si sta muovendo per favorire i contatti con la capitale . “E’ importante che a Roma capiscano la necessità di questo presidio giudiziario ha aggiunto Covolo, avvocato, ed ha vissuto anche sul piano professionale le conseguenze della soppressione del Tribunale cittadino Porteremo questa istanza al ministero prima possibile». Sono circa 35 i presidi italiani cancellati con la revisione della geografia giudiziaria attuata negli ultimi anni in nome della spending review. Con il nuovo Governo si è aperto uno spiraglio. «Nel suo programma punta ad una giustizia più efficiente e veloce, anche rivedendo la riforma del 2012 che ha affossato i poli giudiziari - ha spiegato Francesco Savio già presidente degli avvocati bassanesi - Non ci facciamo grandi illusioni, anche perché finora la questione non ha avuto sviluppi significativi. Ma non vogliamo mollare. Chiediamo che le soppressioni siano riviste. Per il ripristino di un Tribunale in città, allargato alla fascia Pedemontana, facciamo leva sulla volontà di una comunità e del suo mondo economico e produttivo, che non si limita a quella Bassanese. Con l’ottavo polo regionale, ne trarrebbe beneficio l’intero Veneto». Al danno economico registrato dopo la chiusura del Tribunale, il caso cittadino si distingue perché emblematico: c’è una nuovissima sede mai usata perché ultimata dopo la chiusura del presidio giudiziario, costata oltre 12 milioni di euro.
«Il Palazzo di giustizia cancellato ogni anno produceva 2 milioni di euro ha ricordato Savio - : quasi 3milioni di entrate a fronte di circa 900mila euro di uscite».