Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rally città di Bassano, 250 auto in gara
Molti gli stranieri iscritti, quattro prove speciali e otto comuni attraversati
BASSANO Oltre 250 equipaggi iscritti, molti stranieri - 189 al rally moderno e 63 a quello storico - quattro prove speciali e otto Comuni attraversati, 280 i commissari a vigilare sul percorso di gara interamente protetto per garantire la sicurezza ai protagonisti e al pubblico.
Sono i numeri della trentacinquesima edizione del Rally Città di Bassano che si svolgerà tra venerdì e sabato su iniziativa della Bassano Rally Racing. Ribattezzato «mundialito del Nordest» per la sua internazionalità e per il suo albo prestigioso, l’evento si divide in due filoni: «auto moderne» e «rally storico».
Il via venerdì alle 8.30 con la verifiche sportive, seguite da quelle tecniche, nell’area della Frattin auto in territorio di Cassola. Sabato, toccherà alla gara con ripartenza alle 7.01 e le quattro prove speciali da ripetersi per due volte per un totale di 100 chilometri. Ad inaugurare la serie delle sfide, sarà la «classica» di Valstagna - definita nell’ambiente «l’università del rallysmo triveneto»- seguita dall’impegnativa «Marcesina», che torna dopo qualche anno, a dalla reintrodotta prova della «Laverda»; chiuderà il poker la «Monte Corno» che in passato si chiamava «Cavalletto».
Stesso percorso per il rally storico. L’arrivo con il controllo sarà in piazza Libertà, alle 20, cui seguirà la premiazione.
Molti i piloti pronti a contendersi i titoli in palio. Tra questi anche Sciessere, vincitore delle ultime due edizioni, che tra gli avversari troverà altri campioni delle edizioni passate: Alessandro Battaglin, che si è aggiudicato per ben dieci volte il titolo, e poi Mauro Spagolla e Michele Piccolotto. «Imponenti le misure per la sicurezza adottate lungo il percorso seguito da un pubblico fedele e numeroso - sottolineano Narciso Paccagnella, Parolo Grandesso e Valter Bizzotto del Bassano Rally Racing - un versante che fin dall’inizio è stato prioritario e sul quale abbiamo sempre investito».