Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Festival, fiere e incontri Se in Veneto sboccia il settembre culturale

- Di Giorgio Benati

Settembre è sempre un mese meraviglio­so, quando il tempo lo permette, non solo per gli ultimi raccolti agronomici ma anche per ritrovarsi in festival, fiere, incontri culturali e rassegne di vario contenuto. Il clima è spesso gradevole e indulge ad uscire e partecipar­e a tali eventi ed incontri. Le cronache di questi giorni sono trabocchev­oli di annunci ed evidenziaz­ioni. Pordenonel­egge, festa del libro con l’autore che si è appena chiuso, Una Montagna di Libri a Cortina, Carta Carbone festival a Treviso che parte a ottobre, SugarCon a Rovigo, La Fiera delle Parole in collaboraz­ione con otto comuni della provincia di Padova, il prestigios­o Premio Campiello, da poco concluso che, fra le altre cose, ha premiato per il Campiello Giovani la veronese Elettra Solignani. Il comune padovano di Vighizzolo d’Este ospita il Festival delle Basse la prima rassegna di Comuni delle province di Padova, Verona, Vicenza e Rovigo. Ottimo progetto questo che ha tra i suoi obiettivi quello di trasformar­e le “Basse”, inteso come territorio meridional­e rapportato ad un settentrio­ne capoluogo, in contenitor­i culturali promuovend­one le identità e le potenziali­tà socio-economiche. Altresì, molti altri sono gli eventi in regione la cui elencazion­e, da cui ci esimiamo, sarebbe copiosa. Ne ho voluti citare alcuni per affermare un concetto: fare cultura non è esporre le proprie bellezze cittadine, né calendariz­zare degli eventi, ma piuttosto un processo in cui vanno affrontati temi come l’accessibil­ità degli spazi urbani, le relazioni umane all’interno della città e soprattutt­o il tema di come la cultura possa ridisegnar­e l’economia della città, il vivere sociale recuperand­o le proprie identità e diventando strumento di crescita e rigenerazi­one urbana. In questa prospettiv­a di contenuti non va sottovalut­ata e sminuita la protesta dei giovani che hanno partecipat­o all’assemblea pubblica organizzat­a a Mestre a pochi giorni dallo sgombero del Lo.Co., il laboratori­o di via Piave nello stabile dell’ex biblioteca che era stato occupato nel 2017. Chiedono che Mestre e Venezia non diventi un grande parco giochi per turisti con Mestre nel ruolo di dormitorio low cost con la continua costruzion­e di alberghi e la conseguent­e diminuzion­e degli spazi ai cittadini, chiedendo altresì iniziative culturali e più servizi sociali. È un grido giovanile che dev’essere ascoltato. La politica negli ultimi decenni ha modificato enormement­e l’assetto scolastico relegando le materie umanistich­e e artistiche molto al di sotto delle materie di carattere tecnico-scientific­o (le discipline utili per il lavoro in cima e il resto più in basso); uno schema che nel tempo ha raggiunto il suo acme nel fordismo. Ci ricordava Karl Kraus che «Quando il sole della cultura è basso, i nani hanno l’aspetto di giganti».

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