Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Ospedale, cantiere fermo da 10 anni»
La denuncia di pazienti e operatori del San Bortolo: ci sono transenne pericolanti
VICENZA Transenne «provvisorie» ormai stanziali da una decina d’anni, «misero» riparo sopra uno scivolo alto più di tre metri che consente alle ambulanze di entrare nel bunker sotterraneo della radioterapia, portandovi direttamente i pazienti. È un pezzo dell’ultimo ampliamento dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, il lotto realizzato una quindicina di anni fa e di fatto un cantiere sin da allora. Pazienti e operatori dell’Usl 8 hanno segnalato il pericolo.
VICENZA Transenne «provvisorie» ormai stanziali da una decina d’anni, «misero» riparo sopra uno scivolo alto più di tre metri che consente alle ambulanze di entrare nel bunker sotterraneo della radioterapia, portandovi direttamente i pazienti. È un pezzo dell’ultimo ampliamento dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, il lotto realizzato una quindicina di anni fa e di fatto un cantiere sin da allora. Pazienti e operatori dell’Usl 8, nei giorni scorsi, hanno segnalato il pericolo rappresentato da un’area transennata perennemente ferma. L’azienda sanitaria assicura che il problema è stato preso in carico: «Verrà sistemato, il bando sarà pubblicato a breve».
L’area è quella di fronte alla sezione D dell’ospedale, soprastante allo scivolo in cemento che permette ai mezzi di entrare nel sotterraneo. La parte superiore, in un’area fra i 60 e i 70 metri quadrati, è transennata con vetuste sbarre di legno messe per cercare di evitare cadute. La protezione però, come lamentano alcuni pazienti e tecnici Usl, di fatto non viene garantita: transenne e traverse lignee, alcune ormai buttate giù dal tempo e dalle intemperie, sono opere che erano state posizionate con intenti provvisori. «Quel punto è accessibile anche a piedi ed è pericoloso, si rischia un volo di quattro metri sullo scivolo sottostante. Le staffe e le traverse non sono una protezione sufficiente – spiega uno degli operatori sanitari, che chiede l’anonimato – tanto più per il fatto che sono lì ormai da moltissimi anni. Le opere in muratura poi non sono nemmeno state concluse: nella parte che si affaccia al blocco della dialisi è assente parte della parete, una sezione di circa venti metri quadri è priva del rivestimento in lastre di marmo presente altrove». La segnalazione si allarga anche a un problema interno, sempre nello stesso lotto: «Nella parte superiore della scala di accesso dell’area D manca il tetto: da quando sono stati fatti i lavori, molti anni fa, è rimasta una copertura posticcia con travi di legno e lamiere».
Dall’azienda sanitaria si rende noto che il problema, risalente a molti anni addietro, è stato preso in carico. L’area verrà messa in sicurezza nell’ambito di un progetto complessivo di recupero dei giardini e degli spazi esterni dell’ospedale di Vicenza: «Il punto oggetto della segnalazione – spiegano dall’Usl 8 - sarà risistemato a breve nell’ambito di un intervento più ampio di restyling delle aree verdi interne all’ospedale. Il bando per l’affidamento dell’incarico sarà pubblicato a breve e prevede, nel punto segnalato, la creazione di un’aiuola e il rifacimento della balaustra».
A questi spazi parzialmente ultimati una quindicina di anni fa era in progetto l’aggiunta di un sesto lotto, un ampliamento da 23 milioni di euro assegnato ancora nel 2002 a un’Ati guidata dalla società Apleona. A giugno di quest’anno però l’azienda sanitaria d’accordo con l’azienda che aveva vinto il bando ha esercitato il recesso: verrà costruita solo una piastra impianti di fronte al Pronto soccorso, in cui verranno concentrati gas medicinali, impianti di refrigerazione e pompe anti-incendio collegate all’eliporto.
” Un dipendente Nella scala di accesso dell’area D è rimasta una copertura posticcia con travi di legno e lamiere ” L’azienda Il punto oggetto della segnalazione sarà risistemato a breve nel restyling delle aree verdi